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Au, sentimentale, sakumoto, rossa

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    Grazie a te!
    Jun pensa una cosa ma intanto ne fa un'altra e dice tutt'altro xD è irrecuperabile!

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    Buongiorno a tutte!
    Lo so, prometto sempre e poi non mantengo...
    Avrei voluto postare il capitolo molto prima ma a verso fine febbraio la mia famiglia è stata colpita da un'inaspettata disgrazia che ci ha profondamente segnato.
    La cosa non è superata... rimarrà una ferita per sempre ma purtroppo, nella vita, si può solo andare avanti e non indietro.
    Vi sembrerò un po' criptica scusate ancora.
    Detto ciò ecco finalmente il tanto atteso (?) capitolo buona lettura!

    Capitolo 14

    In viaggio verso New York

    “Fox? Quello della Bradley Company contatta il tuo assistente?” domanda Ninomiya incredulo mentre Sho gli fa segno di tacere e Jun mette la chiamata in vivavoce.
    << Noto con piacere che hai subito trovato un lavoro una volta tornato in Giappone . In realtà la cosa non mi sorprende, sei una persona dotata di enorme talento.>>
    “Lei è troppo gentile Fox-san ma è merito anche dei validi insegnamenti che ho appreso lavorando alla Bradley.” minimizza Jun.
    << Può essere. Comunque ho ricevuto la proposta della Sakurai Corporations e la Ninomiya Technology notando con piacere il tuo nome come team leader. Devo dire che nessuna azienda straniera ha mai destato il mio interesse...>> e fa una pausa che fa trattenere il respiro a tutti i presenti nella stanza << ma questa proposta è decisamente allettante.>> aggiunge in fine l'americano,
    “Davvero le è piaciuta la proposta?” chiede Jun non credendo alle proprie orecchie.
    << Molto>> conferma l'uomo << Certo prima ne vorrei discutere per cui ho pensato che potremmo incontrarci per discuterne con te e i due Presidenti.>>
    “Certo sì. Per quando vuole fissare l'appuntamento Fox-san?””
    << Settimana prossima ci sarà un grande evento benefico per l'anniversario della fondazione della Bradley Company. Siete ovviamente invitati e naturalmente parleremo di affari.>>
    “Vuole che veniamo a New York?”
    << Direi di sì. Fate sapere alla mia assistente dove alloggerete così potrà darvi l'appuntamento.>>
    “D'accordo.”
    << A presto allora.>> lo saluta l'uomo riagganciando.
    Per un paio di minuti regna il silenzio nell'ufficio del Presidente Ninomiya.
    “Non sto sognando...quello al telefono era davvero Cameron Fox della Bradley Company?” domanda Sho.
    “Era proprio lui!”
    “Nella stanza scoppia un'ovazione di gioia.
    “Ha acconsentito ad incontrarci!”
    “Andremo a New York!” esclama Yamada esaltato al punto da abbracciare il suo capo fino a sollevarlo da terra.
    “Ehi!”
    “Lo sapevo che ce l'avremmo fatta! Ed è tutto merito tuo Matsumoto-kun!” lo elogia Sho trattenendosi nell'esprimere la sua gratitudine al proprio assistente con gesti magari non graditi.
    “Non credevo che avrebbe chiamato me... sul mio cellulare poi. Sì nella mail c'era scritto il numero ma mai avrei pensato che sarebbe stato lui in persona a contattarci.”
    “Dopotutto era questa la strategia. Solo vedere il tuo nome lo ha invogliato a leggere la bozza che gli abbiamo mandato e ora vuole sapere di più.” sorride Ninomiya risistemandosi l'accappatoio dopo lo stritolamento di Yamada.
    “Andremo a New York!” continua a cantilenare il ragazzo euforico.
    “Certo poteva anche muovere il suo prezioso deretano americano e venire lui qui.” commenta Ninomiya.
    “Il suo che?”
    “Deretano Yama-chan...il culo.”
    “Ah!”
    “Non ha mai accettato neanche di incontrare qualcuno di straniero. A noi invece lo ha concesso e poi non è un grande sacrificio farci un viaggetto nella grande mela” afferma Sho “Per di più ci ha invitato all'evento benefico per l'anniversario della compagnia! Ci saranno personalità importanti americane, non sa mai che possiamo allargare ulteriormente il nostro giro di affari estero.”
    “Prima vediamo di portare a casa questo di affare.”
    “Non essere disfattista Ninomiya.”
    “Non sono disfattista. Voglio solo essere realista. Concentriamoci sull'affare Bradley e qui dovrai brillare Matsumoto. Certo già la mia presenza alzerà nettamente le nostre possibilità di successo.”
    “Modesto come sempre Ninomiya.”
    “Prenoto volo e albergo allora.” annuncia Jun.
    “Volo?” chiedono Sho e Ninomiya contemporaneamente.
    “Beh sì come pensate di andare a New York? A piedi?”
    “In aereo.”
    “Per l'appunto quindi prenoto i biglietti.”
    “Non c'è bisogno Matsumoto-kun. Basta avvertire il pilota e preparerà il piano di volo.”
    “Ma...”
    “Ti sta dicendo che siamo ricchi e non abbiamo bisogno di prendere aerei con gli altri comuni mortali.... abbiamo un jet privato.”
    “Cosa?”
    “Uno a testa.” ci tiene a precisare Ninomiya tutto tronfio della sua opulenza mentre Jun è ancora sconvolto da tale rivelazione.
    “Lascia stare Matsumoto. Tu concentrati sulla presentazione da fare alla Bradley a queste incombenze ci penserà Yama-chan, dopotutto è il suo lavoro.”
    “E' anche il mio lavoro...” mormora Jun sentendosi un raccomandato senza talento.
    “Senti Matsumoto...”
    “Sei un privilegiato.” interviene Sakurai attirando su di sé lo sguardo dei presenti “Te l'ho già detto più colte Matsumoto-kun hai talento e sei sveglio...”
    “Sì oh si è accorto subito del tuo interesse per lui...” commenta Ninomiya ma Sho lo ignora e continua a parlare.
    “Hai un potenziale enorme.”
    “Quello è il culo...”
    “Taci Ninomiya.” gli intima Sho.
    “Stavo solo commentando innocentemente...noioso.”
    “Il punto è Matsumoto-kun...”
    “Ho capito Presidente cosa vuole dire...”
    “Che momento di tenerezza...”
    “Sei assurdo Ninomiya, davvero, rovini ogni momento.”
    “Non penso che sarebbe scattato comunque il bacio.”
    “Ninomiya!”
    “Allora lasciamo fare a te Yamada-kun” sorride Jun al ragazzo “Torniamo in azienda Presidente?”
    “Sì.”

    I giorni antecedenti alla partenza per l'America sono frenetici alla Sakurai.
    Jun è occupato a realizzare la presentazione da portare alla Bradley ma, questa volta, non dimentica di svolgere il suo lavoro di assistente personale del Presidente senza però dare modo all'altro di iniziare un qualche tipo di conversazione che vada al di fuori dell'ambito lavorativo.
    Di certo non ha né il tempo ne la testa per mettersi a pensare alla situazione con Sakurai.
    Dal canto suo Sho, non smette con le indagini su Ozawa ma per ora, tutto sembra tranquillo.
    La mattina della partenza per New York, si trovano fuori città all'aeroporto privato dove ci sono i jet delle due compagnie.
    “Non avevo dubbi che avremmo preso il mio.” commenta Sho mentre i loro bagagli vengono caricati a bordo.
    “Uno vale l'altro no Sakurai?”
    “Certo...come no...”
    “Piuttosto...il tuo assistente viaggia leggero vedo” ridacchia Ninomiya vedendo le 4 valigie di Jun che arrossisce.
    “E' il necessario!”
    “Il necessario per me sono spazzolino da denti e mutande pulite.”
    “Quando volete siamo pronti per partire.” li informa il comandante.
    “Sì saliamo.”
    I due Presidenti, accompagnati dai rispettivi assistenti personali e dai loro avvocati, salgono sul jet privato della Sakurai Corporations.
    “Che meraviglia...”sospira Jun guardando l'interno lussuoso del veicolo.
    Sho si sistema su una della poltrone prendendo un profondo respiro.
    Dalla cabina di pilotaggio, il comandante da il buongiorno ai passeggeri invitandoli a prendere posto ed allacciare la cintura di sicurezza.
    Neanche fosse il gioco delle sedie, Yamada e Ninomiya, Ikuta e Matsuoka, si sistema nella poltrone più comode uno di fronte all'altro.
    Ci sono tanti altri posti liberi dove Jun potrebbe sedersi e starsene tranquillo ma il pallore di Sho e le mani che gli tremano mentre tenta invano di allacciarsi la cintura lo convincono a sedersi di fronte a lui.
    Sospirando, si sistema meglio sulla poltrona guardando il suo datore di lavoro.
    “Ha paura di volare?” gli chiede leggendo la paura nei suoi occhi.
    “Sono letteralmente terrorizzato.”
    “Non si preoccupi Presidente” dichiara Jun prendendogli la mano “Andrà tutto bene.”
    “Matsumoto-kun...” si sporge l'altro provando a baciarlo ma l'altro gli mette la mano aperta sul viso e lo fa risedere al suo posto.
    “Sempre il solito...” sbuffa Jun prendendo il flacone di pillole sul tavolinetto di fronte a Sho “Prenda queste e buonanotte.”
    Sho sospira e prende le pillole mettendo in testa la mascherina per gli occhi.
    “Sarei più tranquillo se mi tenessi ancora la mano mentre decolliamo.”
    “Si metta tranquillo e dorma Presidente. La chiamo io quando siamo atterrati.”
    “O lo lasciamo sul Jet a fare avanti e indietro sulla tratta Tokyo-New York.” ride Ninomiya.
    “Eh? No! No! Matsumoto-kun non permettere che succeda.”
    “Stia tranquillo.” inforca gli occhiali da vista e accende il tablet.
    Il Jet decolla e solo dopo una mezz'oretta di volo, Sakurai riesce a prendere sonno.
    Jun sorride guardandolo dormire e gli mette una coperta addosso.
    “Ecco la badante in azione.” ridacchia Ninomiya mentre il suo assistente collega la play station allo schermo.
    “Il viaggio è lungo Presidente Ninomiya, non cominci...”
    “Sarà il viaggio più bello della tua vita Matsumoto.” se la ride il ragazzo.
    Forse non sarà il viaggio più bello per Jun ma di certo il più comodo in assoluto.
    Quando era partito per il Master e quando ne era tornato, aveva viaggiato in prima classe ma ora... addirittura un jet privato! Decisamente meglio!
    E deve tutto al ragazzo che ha di fronte a sé che sta ronfando con tanto di bavetta alla bocca.
    “Che bambinone...” mormora sorridendo e pulendolo.
    “Mmm...Matsumoto-kun...”mugugna quello nel sonno col sorriso sulle labbra “Sei proprio bello.”
    “Non si arrende mai neanche in sogno.”
    “Che carini vero sua Eccellenza?” commenta Yamada spiandoli.
    “Io e Satoshino siamo molto più belli.” ribatte il ragazzo continuando a giocare “E poi se si svegliasse Matsumoto e smettesse di negare quello che prova...”
    Il volo dura all'incirca 14 ore, ore in cui Sakurai ho dormito per tutto il tempo tanto che Jun, a un certo punto, si preoccupa che sia morto.
    Ninomiya invece ha giocato ininterrottamente da vero nerd disturbando tutti i viaggiatori.
    Jun ha riletto più e più volte la presentazione che dovrà fare alla Bradley.
    Vuole essere all'altezza delle aspettative di tutti e fare bella figura.
    Non vuole avere incertezze e risultare impreparato perché sa quanto preciso ed esigente sia Cameron Fox sul lavoro.
    Ovviamente ci sono anche i Presidenti Ninomiya e Sakurai che interverranno e a cui, logicamente, spetta l'ultima parola. Lui è solo il portavoce.
    “Presidente”cerca di svegliarlo Jun “Siamo arrivati.”
    Sho mugugna e lentamente si risveglia dal suo lungo sonno, spostandosi la mascherina dagli occhi sulla fronte.
    “Di già?” chiede “Mi sembra di aver chiuso gli occhi un attimo fa.”
    “Peccato che un attimo fa fossero 14 ore fa.”
    “Ho dormito così tanto?!”
    “Sì Presidente.”
    “Certo che se le tue prestazioni sessuali durano quanto il tuo sonno sarai formidabile!” commenta Ninomiya ridendo.
    “E tu come mai hai quegli occhi rossi? Ti sei drogato?”
    “Ahah molto spiritosa la tua battuta Sakurai.”
    “Sua Eccellenza ha stabilito un nuovo record personale al nuovo gioco di Super Mario.” afferma Yamada orgoglioso.
    “Siamo sicuri che tu sia in grado di gestire un'azienda? Sembri un bambino continuando a giocare ai videogiochi.”
    “Mi sto ampliando sai? Sto puntando al mondo dei videogiochi. Noi della Ninomiya Technology stiamo sviluppando un gioco.”
    “Almeno ti impegnerai in qualcosa.” dichiara Sho scendendo insieme agli altri.
    “Qui è giorno mentre in Giappone è notte.”
    “Molto preparato Sakurai.”
    “Smettila di rompere le palle Ninomiya! Vedi di non rovinare il nostro soggiorno in America.”
    “Devo ricordarti che siamo qui per lavoro e non per piacere?”
    “Però Fox-san ci ha invitato a un evento mondano.” precisa Yamada ricevendo un'occhiataccia a Ninomiya.
    All'uscita dell'aeroporto, ci sono delle auto mandate, come hanno modo di scoprire subito dopo, da Cameron Fox per permettere loro di spostarsi in città.
    Gli autisti, caricate le loro valigie, partono.
    Mentre l'auto sfreccia tra le strade dell'imponente città, Jun guarda fuori dal finestrino rapito dai ricordi.
    Sembra passato un secolo da quando viveva lì a New York invece è passato solo qualche mese.
    I negozi famigliari, i locali in cui andava a mangiare o a fare una bevuta con gli amici e i colleghi.
    “E' una città bellissima” commenta Sho in macchina con lui perché le auto inviate da Fox erano tre così si sono divisi a coppie.
    “E' sempre in movimento, piena di colori e vivacità.”
    “Ti manca vivere qui?”
    “E' stato bello vivere qui ma mi mancava troppo la mia famiglia.”
    “Sono contento che tu sia tornato in Giappone e abbia potuto conoscerti.”
    Jun non risponde e lascia cadere il discorso continuando a guardare fuori dal finestrino.
    Rimane sbalordito ma non troppo quando l'auto accosta di fronte a uno dei più famosi Hotel di New York, il Four Seasons.
    Nei due anni di permanenza in America non glie era mai capitato di entrare dentro ed ora eccolo lì, un loro cliente.
    I facchini scaricano i loro bagagli mentre tutti e sei si dirigono alla reception per prendere possesso delle loro stanze per andare a riposare dopo il lungo viaggio.
    Ikuta e Matsuoka, avuti i pass per le loro singole si congedano dagli altri.
    “Ecco qui il pass per la Gotham Suite da lei voluta Mister Ninomiya.” dice cordialmente il receptionist “Per lei Mister Sakurai, la Royal Suite. Buona permanenza al Four Seasons.” sorride.
    “Mi scusi” dice Jun “Ma i pass per me e Yamada?”
    L'uomo lo guarda non capendo e Jun si innervosisce subito perché lui l'inglese lo sa parlare, dopo due anni vissuti lì sa farsi capire.
    “E' tutto sistemato.”
    “Come sistemato? Dove andiamo a dormire noi due?”
    Il receptionist guarda i quattro confuso.
    “La prenotazione fatta Mister Yamada comprende due singole, la Gotham Suite per sé e Mister Ninomiya e infine la Royal Suite per Mister Sakurai e lei, Mister Matsumoto.”
    “Cosa?!”
    “Buona permanenza.” sorride l'uomo spostandosi per rivolgersi ad un altro cliente appena arrivato.
    “Questa è una delle sue trovate vero Presidente?” ringhia Jun rivolto a Sho.
    “Io? Non ho fatto niente.”
    “Avevamo deciso di lasciare a Yama-chan il compito di prenotare l'hotel e così ha fatto seguendo le mie indicazioni.” precisa Ninomiya “Godetevi la Royal Suite. E' la migliore del Four Seasons. Sono stato bravo no? L'ho lasciata a voi.”
    “Ma non mi ha fatto prenotare assolutamente la Gotham Suite perché le ricorda Gotham City, la città di Batman?”
    “Zitto Yama-chan!” lo trascina via Ninomiya.
    Sho ridacchia ma poi incontra lo sguardo furioso del proprio assistente “Mi dispiaca Matsumoto-kun. Non sapevo niente del piano di Ninomiya.”
    “Certo, come no...” ribatte acido Jun seguendo il fattorino che trasporta le loro valigie.
    Il viaggio fino alla suite al 32° piano, lo fanno in silenzio.
    Il ragazzo lascia i bagagli in stanza e Sho gli lascia una lauta mancia per congedarlo mentre Jun guarda l'interno.
    La vista è spettacolare, si può ammirare la città e il parco, perfino Manhattan.
    “E' da mozzare il fiato.” commenta Jun estasiato.
    “Ci sono due letti king size Matsumoto-kun.” afferma Sho.
    “Come?”
    Sho gli fa fare un rapido tour dell'enorme suite, mostrandogli i due enormi letti dislocati in due ambienti differenti che li rendono quasi come due stanze distinte.
    “Quindi in comune c'è il salotto... ma il bagno...”
    “Ce ne sono addirittura tre e anche la possibilità di avere un terzo letto più piccolo.” spiega Sakurai leggendo la brochure lasciata sul tavolinetto del soggiorno “Un appartamento insomma.”
    “Decisamente più grande dell'appartamento in cui vivevo qui in America...”
    “Non per niente è la rinomata Royal Suite del Four Seasons di New York.” sorride Sho.
    “Almeno sarà come stare in camera da solo con un letto mio.”
    “Se cambi idea puoi sempre venire a dormire nel letto con me.”
    “Non ci conti Presidente.” lo rimette al suo posto l'assistente.
    “L'incontro con Fox-san?”
    “E' fissato per domani mattina alle 09:00 alla sede della Bradley Company. Fox-san manderà le auto a prenderci qui in hotel.” spiega Jun diligentemente.
    “Allora per oggi siamo liberi!”
    “Sì.” sbadiglia Jun.
    “Il jet leg eh?”
    “Già.”
    “Perché non ti riposi un po'?”
    “Devo rivedere la presentazione.” afferma Jun accendendo il tablet ma Sho glielo strappa di mano “Presidente!”
    “Sai a memoria ogni singola parola compresa la punteggiatura e gli spazi presenti in questa presentazione direi che sei più che preparato per domani ma ora devi assolutamente riposare.” dichiara Sho in tono perentorio.
    “E' per caso un ordine Presidente?”
    “Sì è un ordine Matsumoto-kun. Hai bisogno di riposo.”
    “Ripasserà lei la presentazione?”
    “Proprio no. Ho dormito per tutto il viaggio per fortuna e ora non risento troppo del jet leg. Il Four Seasons è famoso anche per la sua spa credo che ne approfitterò.”
    “Davvero si rinchiuderà nella spa? Con una città come New York tutta da scoprire?”
    “Certo che voglio visitarla ma senza di te non sarebbe interessante. Voglio andare insieme a te.” sorride Sho facendo arrossire l'altro “Buon riposo.” lo saluta andando verso la propria parte di suite.
    Ripresosi dall'imbarazzo, Jun va immediatamente a chiudere la porta.
    Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio si ripete mentre va a sdraiarsi sul letto.
    Il viaggio lo ha stancato parecchio ma con l'ansia per il giorno dopo dubita che riuscirà a dormire.
    Chiude gli occhi e, contro ogni sua previsione, si addormenta all'istante.

    Quando si risveglia, la camera è immersa nella semi oscurità.
    Le tapparelle sono tirate ma si intuisce che fuori c'è ancora il sole.
    Si stiracchia e si ritrova sotto le lenzuola, notando anche le proprie scarpe ai piedi del letto.
    Preso dal panico, tira un urlo e si controlla temendo di essere completamente nudo.
    “Ehi tutto bene Matsumoto-kun?” domanda Sho palesandosi dalla porta asciugamano legato sui fianchi pericolosamente quasi stesse per cadere e un altro intorno al collo intento a tamponarsi i capelli bagnati.
    Jun si copre fino al mento imbarazzato anche se, dall'ispezione di poco prima, ha potuto constatare di essere ancora completamente vestito.
    “Non deve entrare così all'improvviso! Mezzo nudo per di più!”
    “Se preferisci mi metto nudo.” ridacchia Sho vedendosi tirare addosso un cuscino “Ehi! Sei tu che hai urlato e sono corso a vedere che fosse successo!”
    “Mi ha tolto le scarpe!”
    “Sì quando sono tornato dalla spa ti ho visto che dormivi lì buttato sul letto e ti ho messo sotto le lenzuola per non farti prendere freddo e le scarpe le ho tolte per farti stare comodo.” spiega Sho continuando a tamponarsi i capelli.
    “Grazie...” mormora Jun “Si è rilassato alla spa?”
    “Moltissimo. Trattamenti fantastici. Dovrò farli conoscere anche a Ueda-kun.”
    “Non sono ancora andato nella nostra spa.”
    “Ah! Eresia! Non sia cosa ti perdi! Ueda-kun è un massaggiatore eccellente. Ha proprio le mani d'oro.”
    “Ma davvero...” ribatte Jun quasi infastidito dai complimenti che il Presidente Sakurai sta sciolinando nei riguardi del massaggiatore.
    “Che ore sono Presidente?”
    “E' quasi l'ora di cena qui. Ho una fame da lupi. Vieni al ristorante con me?”
    “Fa inviti galanti a cena ora?”
    “Se volessi essere galante avrei fatto servire la cena in camera per restare solo con te non credi?” gli sorride “Invece ti invito a scendere al ristorante dell'hotel dove ci sono tutti gli altri clienti e con pure l'alta possibilità che Ninomiya si autoinviti al nostro tavolo con Yamada-kun. E' tutto fuorché galante e romantico.”
    Jun ride.
    Non può dargli torto.
    “Mi faccio una doccia veloce e mi preparo.” annuncia alzandosi dal letto.
    “Va bene.” ribatte Sho senza però muoversi da dove si è piazzato.
    “Vada pure nella sua zona Presidente”
    “Posso anche aiutarti con la doccia in caso avessi bisogno di lavarti la schiena.”
    “Vada pure non c'è bisogno.” lo spinge via Jun.
    “Sicuro? Sono davvero bravo nel lavare la schiena e anche altre parti se vuoi...più in basso.”
    “No grazie.” lo liquida Jun chiudendo la porta e questa volta, a chiave onde evitare qualunque tipo di possibile incursione da parte di Sakurai.
    Va a farsi una bella doccia calda e poi si veste con uno dei completi che ha portato in valigia perché non può certo andare in giro in jeans e maglioncino.
    Una volta soddisfatto del proprio aspetto e sistematosi i capelli, Jun prende un profondo respiro e riapre la porta che lo divide da Sho.
    Anche il Presidente si è preparato e lo sta aspettando nel salotto in comune, seduto sul divano intento a leggere un giornale americano.
    “Sei molto elegante.”
    “Anche lei Presidente.”
    Sho sorride e si alza.
    “Hai un'ultima chance Non vuoi ordinare qualcosa e cenare qui in suite?”
    “A mio rischio e pericolo preferisco scendere al ristorante.”
    “E va bene.” sospira Sakurai “Ma non avrai il diritto di lamentarti di Ninomiya e delle sue stupide battutine.”
    “Lo so, lo so. Mi farò forza.”
    Ridendo scendono al piano dell'hotel in cui vi è il ristorante.
    Immediatamente il maitre di sala li accompagna al tavolo di Ninomiya che già sta bevendo un bicchiere di vino con il suo assistente e i loro avvocati.
    “Non saremo i soli a dover sopportare il Presidente Ninomiya.” ridacchia Jun con Sho mentre si avvicinano al tavolo.
    “Eccola qui la coppietta. Ce ne avete messo di tempo...vi siete accoppiati?”
    “Fine come al solito Ninomiya.”
    “E lei Presidente Ninomiya? Si è sentito Batman nella sua Gotham Suite?” chiede Jun.
    La serata procede tra le risate,
    Ninomiya è il solito pungente ma riesce anche a ridere delle frecciatine di Jun e Sho ma soprattutto fa morire dal ridere le uscite spontanee di Yamada che rivelano i segreti nascosti del suo datore di lavoro.
    Dopo il ristorante si concedono ancora un po' di tempo insieme passando al bar per un bicchierino prima di andare a letto.
    Non possono trasgredire troppo la sera prima della grande presentazione del giorno dopo per la quale nutrono enormi aspettative.
    Si potranno concedere ampi festeggiamenti se l'affare verrà concluso e siglato.
    “Dai non è stato poi così male la serata.” commenta Sho mentre rientra nella Royal Suite con Jun.
    “Soprattutto le rivelazioni di Yamada-kun sulle collezioni di mutande e calze a tema supereroi di Ninomiya.”
    “Oddio assurdo! Ora non riuscirò più a guardarlo senza buttare l'occhio alle sue caviglie per vedere quali calze indossa se di batman o superman.”
    “Anche io!”
    Sho sorride perché la risata di Jun è qualcosa di assolutamente stupendo per le sue orecchie.
    Quanto vorrebbe baciarlo adesso ma ha paura di rovinare di nuovo tutto e farlo scappare lontano da lui un'altra volta e non potrebbe sopportarlo.
    “Non ho riso così tanto da un sacco di tempo!” asserisce Jun con le lacrime agli occhi.
    “E' stata una serata molto divertente.” conviene Sho guardandolo.
    Anche Jun lo guarda ed entrambi fanno un passo in avanti verso l'altro.
    Il bacio sembra inevitabile ma la pendola del salotto batte la mezzanotte e risveglia tutti e due dall'incantesimo.
    “E'...è tardi...” farfuglia Jun ritraendosi immediatamente “Domani dobbiamo svegliarci presto ed essere in forma...”
    “Sì hai ragione... buonanotte Matsumoto-kun.”
    “Buonanotte Presidente.” lo saluta Jun correndo a chiudersi nella propria parte di suite lasciando un sospirante Sakurai da solo.
     
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    Oddio Juuuun, l'ottusitá di quest'uomo è incredibile. Più qvanti forse riuscirò a scrivere un commento più sensato
     
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    Tesoro <3 mi dispiace tantissimo. Ti sono vicina <3

    Tornando alle frivolezze...
    Jun è insopportabile.
    Posso dirlo?
    L'ho detto.
    E lo ripeto: Jun è insopportabile!
    Mi fa venire voglia di prenderlo a schiaffoni! Ma la smetti di fare la preziosa irascibile? Essù! U_U
    Attendo i prossimi sviluppi come sempre *__*
     
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    Finalmente mi sono messa in pari... bellissimi anche gli ultimi due capitoli, come tutti! Grazie Shin ❤
    Forza Jun, concediti! Io e il presidente non aspettiamo altro 😂
     
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    No vabbè ma che vergogna! Quasi tre mesi dall'ultimo capitolo non so come chiedervi scusa ç___ç

    Vi posto il prossimo capitolo! E ancora scusate!!!

    Capitolo 15:

    New York, New York



    “Matsumoto-kun...calmati sembri una trottola impazzita” sospira Sakurai seduto al tavolo del salotto della suite intento a fare colazione mentre un agitatissimo Jun continua a camminare su e giù come una belva in gabbia.
    “Come fa ad essere così calmo Presidente?”
    “Ci sei già tu agitato per entrambi.” commenta Sho versandosi altro succo di frutta “Perché non ti siedi e mangi qualcosa?”
    “Non posso. Ho lo stomaco chiuso.”
    “Non ti facevo così ansioso.”
    “Di solito non lo sono...” conviene Jun fermando finalmente la sua folle corsa, sedendosi di fronte al proprio capo “Ma qui c'è in ballo un enorme affare.”
    “Ma nessuno ti ucciderà se non riuscimmo a firmare con la Bradley.”
    “Perfetto... parte già sconfitto...” sospira Jun sconsolato prendendo una mela e addentandola.
    “Tutto il contrario. Confido nelle tue capacità e sono certo che andrà bene.”gli sorride per rassicurarlo.
    “Speriamo...”
    Finita la colazione, i due scendono nella hall riunendosi agli altri quattro del gruppo.
    “Eccovi qui.” sorride Ninomiya non appena arrivano “Non sembri aver dormito molto Matsumoto... Sakurai ti ha tenuto sveglio?” ridacchia.
    In realtà, dopo essersi dati la buonanotte ed essersi chiuso nella sua parte di suite, Jun ha faticato non poco a prendere sonno e non solo per la presentazione.
    Stavano per baciarsi di nuovo, ne è terribilmente consapevole che lo voleva ardentemente e se l'orologio non avesse battuto la mezzanotte, risvegliandolo, lo avrebbe fatto.
    “Ripassavo la presentazione.” mente Jun.
    Solo quando la questione Bradley sarà conclusa e si augura con un successo, promette a sé stesso che rifletterà e analizzerà i suoi sentimenti riguardo Sakurai.
    “Noioso...” sbuffa Ninomiya “Ti sei dovuto arrangiare da solo Sakurai?”
    “Fatti i cavoli tuoi.”
    “Ahi ahi sei nervosetto.”
    “Tu invece sembri bello rilassato.”
    “Oh sì! Yama-chan si è dedicato a me anima e corpo.”
    “Ah bene...”
    “Che dirà Ohno-san se sapesse che lo ha tradito?” chiede Ikuta.
    “Ma che dici avvocato nasone! Tradito chi? Non tradirei mai il mio Toshino bello! Per me esiste solo lui!” sbraita offeso “Mi ha preparato un bagno caldo rilassante e poi mi ha fatto un massaggio.”
    “E' scioccante scoprire che anche tu hai un cuore Ninomiya.” lo punzecchia Sho.
    “Tu zitto Sakurai” borbotta l'altro tutto rosso per essere stato punto sul vivo “Tu sei andato in bianco tanto per cambiare. E tu avvocato nasone, sarà meglio che informi il tuo barista sbadato che stai sempre appiccicato a Matsuoka.”
    “Per me può dire quello che vuole a Masa tanto abbiamo già deciso di andare a cena tutti e quattro insieme con Matsunii e sua moglie.” replica il ragazzo.
    Ninomiya borbotta qualcosa di incomprensibile mentre Yamada li avverte che le macchine mandate da Fox sono arrivate e li stanno aspettando.
    I sei le raggiungono e vi salgono, direzione la sede della Bradley Company.
    Jun è un fascio di nervi.
    La buona riuscita dell'affare dipende quasi totalmente da lui e dalla sua presentazione.
    E' talmente preso dai suoi pensieri con lo sguardo rivolto fuori dal finestrino da non rendersi conto di Sho che prova a calmarlo.
    Prima parlandogli e poi con la mano accarezzandogli il ginocchio e, successivamente, i capelli.
    “Andrà bene.” sono le ultime parole Sho gli mormora quando la macchina si accosta di fronte alla compagnia e l'autista, sceso prima di loro, gli apre lo sportello.
    Più frustrato che mai, Sho segue Jun e gli altri.
    Delle ragazze li accolgono all'ingresso e li accompagnano ai piani alti dove si terrà la riunione con Fox.
    Per Jun è come un salto indietro nel tempo.
    Quante volte ha camminato per quei corridoi. Molti dei dipendenti lo riconoscono e si fermano a salutarlo amichevolmente così Jun si rilassa un po'.
    Le ragazze li fanno accomodare nella sala riunioni informandoli che Fox sarà da lui entro un paio di minuti e di attendere.
    Yamada si occupa della sistemazione del computer e del proiettore messo a disposizione dell'azienda mentre Jun prende profondi respiri.
    “E basta! Mica stai per partorire!” sbuffa Ninomiya irritato.
    “Piantala Ninomiya. Non è il momento per le tue stupide battute.” lo redarguisce Sho guardando le sue caviglie “Che calze abbiamo oggi? Superman?”
    “Mi sono ispirato a Iron Man, il famoso magnate Tony Stark, chi meglio di lui per questa giornata importante.”
    “Che idiota...” ride Sho e, con sua grande gioia, anche Jun ride.
    “Bene bene vedo che c'è allegria!” afferma Cameron Fox arrivando con il suo staff “E' un piacere rivederti Matsumoto.” lo saluta calorosamente stringendogli la mano.
    “Il piacere è tutto mio Fox-san.”
    L'uomo si presenta ai due Presidenti giapponesi e invita tutti i presenti ad accomodarsi.
    “Non vedo l'ora di ascoltare tutta la proposta. L'anteprima che mi avere inviato mi ha molto incuriosito e, come è risaputo, mai prima d'ora una compagnia straniera ha stuzzicato il mio interesse quindi...niente ansia ok?” ride l'uomo “Prego.”
    Jun si alza, accorgendosi solo quando è in piedi che stava mano nella mano con il Presidente Sakurai.
    Ma quando è successo?
    Si chiede perplesso guardando l'altro di sfuggita gli mima di stare calmo.
    Jun avvia la presentazione power point proiettata sul maxi schermo mentre Yamada distribuisce la documentazione cartacea.
    Inizia a parlare sicuro di sé.
    Nessuna incertezza, sa quello che sta dicendo e quanto crede nel progetto.
    Deve assolutamente convincere Fox che lo sta ascoltando attentamente.
    Solo quando finisce la presentazione può tirare un sospiro di sollievo.
    Si accomoda al suo posto e Ninomiya prende il suo posto ma, a differenza sua, il Presidente parla in giapponese lasciando che sia l'interprete a far capire a Fox e al suo staff.
    L'ultimo intervento è quello di Sakurai che, come Jun, non si avvale dell'interprete e parla inglese.
    Jun lo osserva ammirato.
    Non sembra neanche il ragazzo con la paura di volare del giorno prima, ora può vedere chiaramente il Presidente della Sakurai Corporations, colui che ha tirato in piedi un colosso aziendale dal nulla.
    Sho, nel suo lavoro è un asso e sa il fatto suo.
    Anche Fox lo sta ascoltando e valutando.
    Jun lo conosce bene da sapere che lo sto studiando come ha studiato sia lui che Ninomiya.
    Siamo fantastici, la proposta lo è e Sho... anche Sho è fantastico.
    E' magnetico, tutti pendono dalle sue labbra.
    “In conclusione, le assicuriamo che sarà assolutamente vantaggioso per lei, Fox-san e la sua compagnia, stringere questo accordo con noi della Sakurai Corporations e della Ninomiya Technology.” termina di dire Sho con un sorriso mozzafiato o almeno, a Jun sembra tale.
    Il Presidente si accomoda affianco a Jun e, ad alzarsi questa volta è Fox.
    “Accidenti una proposta del genere è davvero strabiliante!” li elogia “E sono propenso a firmare con voi.”
    Ma...
    Pensa Jun aspettandosi un rifiuto dall'americano.
    “Lascio che il mio team esamini tutti gli elementi ed eventuali cambiamenti, controproposte ma per il resto sono certo che possiamo considerarci soci in affari.”
    “Magnifico!”
    “Vi faccio tornare domani mattina per le trattative finali e la firma del contratto.”

    “D'accordo.” replica Sho alzandosi per stringere la mano all'uomo che contraccambia la stretta.
    “Perfetto. Scusate se non mi trattengo ma oltre a valutare le con il mio staff la vostra proposta mo devo occupare anche delle ultime cose per l'evento di questa sera. Ovviamente vi lascio a disposizione le auto con gli autisti per visitare la città a vostro piacimento e vi aspetto questa sera al Plaza. Siete tutti miei ospiti. Mi raccomando lo smoking!” detto ciò, si congeda con i suoi dipendenti.
    Rimasto solo, il gruppo giapponese, esplode in in boato di giubilo.
    Ormai è fatta!
    Super euforici lasciano la sede della Bradley andando a comprare in una delle boutique più eleganti della Fifth Avenue, gli smoking per la festa della sera.
    Obbligato da Sho, anche Ninomiya molto riluttante, paga l'abito del proprio avvocato Matsuoka oltre che a Yamada.
    Anche Sho fa lo stesso per Jun e Ikuta e per non offendere il suo assistente personale, adduce come scusa l'immagine pubblica dell'azienda.
    Fortunatamente Jun è troppo felice per l'accordo con la Bradley praticamente concluso e non si oppone al generoso regalo.
    Dopo aver fatto shopping, pranzato in uno dei migliori ristoranti della grande mela e fatto una bella passeggiata a Central Park, per la gioia di Ninomiya, poco incline alle scarpinate nella natura, ritornano in hotel per riposare prima della festa.
    Jun, dopo un lungo bagno rilassante si lancia a letto finalmente più tranquillo.
    La porta ovviamente chiusa a chiave.
    Ha promesso a sé stesso che penserà alle sue emozioni e sensazioni contrastanti quando è col Presidente Sakurai ma non ora.
    Ora vuole solo godersi del meritato riposo.
    Dopo un lungo sonno rigenerante, Jun si prepara per la festa.
    Indossa il suo bel smoking nuovo di color bordeaux e si da un'ultima sistemata ai capelli di fronte allo specchio della stanza prima di uscire.
    “Io sono pronto.” annuncia arrivando nel salone in comune dove c'è già Sho che si sta mettendo i gemelli alla giacca.
    “Sì ci sono anche io.” ribatte Sakurai sorridendo.
    L'assistente rimane a bocca aperta nel vedere l'altro con il suo smoking blu notte.
    I capelli, solitamente pettinati con la frangia sulla fronte sono sistemati in un ciuffo laterale e ingellato.
    Jun non la ha mai visto così splendente e affascinante.
    “Matsumoto-kun? Tutto bene?” gli chiede Sakurai vedendolo imbambolato.
    “S...sì...”
    “Andiamo allora. Non possiamo fare tardi all'evento.”
    “No...certo che no.”
    I due escono e raggiungono gli altri nella hall dove gli altri sono già tutti riuniti ad attenderli.
    Le macchine mandate da Fox sono già arrivate.
    Il traffico è molto intenso ma non ci mettono poi molto ad arrivare al centenario castello che negli anni ha ospitato moltissimi eventi e importanti personalità.
    Quando scendono dalle macchine vengono accompagnati alla Terrace Room, uno degli ambienti più ricchi di storia e fascino.
    “Se lo sapevo mi portavo gli occhiali da sole.” commenta Ninomiya storcendo il naso per l'eccessiva illuminazione nell'enorme sala.
    “Perché tu sei abituato a tapparti in una stanza buia con la luce dello schermo del televisore o del computer.” lo prende in giro Sakurai.
    “O del cellulare.” aggiunge Yamada ricevendo un colpo sulla testa.
    “Invece tu Sakurai hai deciso di omaggiare gli americani mostrando la tua enorme fronte che sembra una pista d'atterraggio per gli elicotteri.”
    “Come sei permaloso.”
    “Salutate Macchan!” esclama l'avvocato Ikuta in video chiamata con il ragazzo in Giappone.
    << Come siete belli! Uah! Jun-chan! Sei bellissimo! Anche Sho-chan non è male!>>
    “Yama-chan fammi una foro che voglio mandarla a Satoshino per fargli vedere quanto sono figo.” afferma Ninomiya mettendosi in posa mostrando la fascia di seta gialla legata ai suoi fianchi abbinata perfettamente al papillon, al fazzoletto che sbuca dal taschino e alle calze.
    “Che esibizionista eh?” sorride Sho rivolto a Jun che gli sorride di rimando.
    “Si ha ragione.”
    “Eccovi qui! Ce l'avete fatta ad arrivare!” li saluta Cameron Fox arrivando a braccetto con una bellissima donna.
    “Grazie per averci invitato.”
    “Grazie a voi di essere venuti. Vi presento mia moglie Emily.” fa le presentazioni l'uomo sorridendo alla donna che stringe la mano a Sho e a Jun “Venite vi voglio presentare a un po' di persone.”
    Il Presidente della Bradley conduce i suoi ospiti giapponesi nella bellissima sala addobbata, raccontando interessanti aneddoti sui lampadari di cristallo opera di Charles Wiston, fratello del famoso gioielliere Harry Wiston, ispirati a quelli presenti a Versailles.
    “Ma che ci frega a noi dei lampadari?” commenta Ninomiya dopo che Yamada finisce di tradurgli la spiegazione di Fox.
    “Glielo devo dire?”
    “No cretino!”
    “E ora vi lascio godere la festa.” li saluta Fox allontanandosi con la moglie per dedicarsi ad altri ospiti.
    “Meno male che ci ha mollato!” sbuffa Ninomiya “Sei già di corsa verso il buffet eh Sakurai?”
    “Guarda quanto ben di Dio! Non posso non fiondarmici!”
    L'evento è iniziato da solo un'ora e Sho ha già parlato con tantissimi ospiti altro che aver fatto man bassa al tavolo del buffet avendo però perso di vista gli altri del gruppo.
    Dal palco del teatro, Fox richiama l'attenzione generale facendo un piccolo discorso.
    Sho localizza Jun appoggiato ad una delle collone con un bicchiere in mano, intento ad ascoltate il monologo del Presidente della Bradley.
    “Ti stai annoiando Matsumoto-kun?” gli domanda avvicinandosi con un bel piatto colmo di cibarie.
    “No affatto. Lei sta gradendo il banchetto vedo.” ridacchia.
    “Volevo offrirne anche a te mica mangiarmi tutto!”
    “Questo forse” asserisce Jun “Ma i tre che si è scofanato prima?”
    “Mi tieni d'occhio?”domanda Sho malizioso facendolo arrossire mentre un cameriere si avvicina per offrire loro un calice di champagne per il brindisi che sta per fare il Presidente Fox.
    L'americano, dal palco, alza il proprio bicchiere per brindare insieme all'anniversario della compagnia di famiglia augurando poi una splendida serata a tutti i presenti prima di di dare la buona visione al video che sta per essere proiettato-
    Le luci nella sala si abbassano e sullo schermo partono una serie di foto d'epoca con sottofondo musica e commenti riguardanti la fondazione della Bradley.
    “Siamo soci loro... quasi non ci credo...” commenta Sho ammirando le foto ma a continuando imperterrito a mangiare.
    “Tecnicamente non ancora. Non abbiamo firmato nulla.”
    “Non essere così pessimista Matsumoto-kun.”
    “Scusi” sorride Jun cercando di prendere un canapè dal piatto di Sakurai che , concentrato a guardare le foto, non se ne accorge così le loro mani finiscono per sfiorarsi.
    Volano il viso l'uno verso l'altro, guardandosi intensamente.
    “Presidente...”
    “Che dici se lasciamo la festa e andiamo a fare un giro per la città?” gli propone Sho.
    “Vuole davvero andare via?”
    “Il cibo è fantastico, c'è un sacco di gente importante però...quando mi ricapita di vedere New York di notte con te?” gli sorride.
    “Ok” accetta subito Jun così i due escono.
    “Dobbiamo cercare l'autista che ci ha assegnato Fox-san.” dichiara Jun guardandosi intorno.”
    “Nah” sorride Sho prendendolo per mano e correndo con lui fino al primo taxi libero.
    Vi salgono e il Presidente da un indirizzo all'autista.
    “Io però non ho il portafogli!”
    “Non ti preoccupare” sorride Sakurai godendosi il viaggio in taxi ammirando la città di notte piena di luci, colori e gente di ogni tipo.
    “Dove stiamo andando?” chiede Jun.
    “Lo scoprirai presto.”
    Jun non fa altre domande ma inizia a capire quando il taxi si ferma di fronte a uno degli edifici caratteristici di New York.
    “L'Empire State Building?” chiede dopo che Sho paga la corsa grazie al suo smartphone e scendono.
    “Deluso?”
    “No no. Pensavo che volesse andare alla Statua della libertà!”
    “Magari visiteremo anche quella chi lo sa.” gli sorride avviandosi all'interno.
    C'è ancora gente in visita perché la struttura chiude al pubblico.
    Sho paga ancora e con Jun si avvia agli ascensori.
    “Ci sarebbero un sacco di cose da vedere” dice Sho “Così ho deciso di andare subito alla parte migliore.”
    “Vuole andare in cima Presidente?” chiede Jun mentre Sho pigia il tasto del piano panoramico annuendo “Ma lei soffre di vertigini.” gli dice come se quello lo avesse scordato.
    “Lo so...” ammette Sho non riuscendo a nascondere la paura “Ma ho pensato che non potevo perdermi uno spettacolo del genere e poi...ci sei tu a farmi passare un po' la paura.” sorride.
    Appena l'ascensore arriva al piano, le porte si aprono e i due possono uscire.
    Con un po' di timore, si avvicinano alle pareti di vetro che impediscono di cadere di sotto e sfracellarsi ma che permettono una visuale stupenda della città.
    “Che meraviglia!” commenta Sho ammaliato dalla vista mozzafiato nonostante la tremarella.
    “Sembra di dominare il mondo da quassù.” dice Jun prendendolo per mano.
    “E che tutto possa accadere...” gli fa eco Sakurai avvicinandosi di più.
    “Dovremmo fare un selfie.” propone Jun.
    “Certo!” Sho avrebbe preferito scattasse un bellissimo bacio appassionato, da film e invece Jun si tira di nuovo indietro come al solito suo.
    Prende il telefono e con Jun si mette in posa scattando un bel po' di foto, tante anche perché Jun non sembra mai contento del risultato ma Sho non ne cancella nemmeno una e continua a scattare.
    Nell'ultima poi, volta il viso verso Jun e gli da un bacio sulla guancia.
    “A tradimento...”
    Una folata di vento particolarmente forte e gelida li fa rabbrividire entrambi.
    “Un ultima foto al panorama e scendiamo.” sorride Sho scattando foto al paesaggio notturno e poi con Jun scende al 86° piano, dove si trova il negozio di souvenir.
    Jun inizia una raccolta di oggetti di varia natura da portare in regalo ad amici e parenti anche se sarà il Presidente a pagare, mentre Sho si limita ad una felpa con la stampa dell'edificio e una palla di neve con la miniatura dentro.
    Quando mezz'ora dopo escono carichi di borse, ridono come matti.
    “Dove possiamo andare ora?” chiede Sho guardando l'ora sull'orologio “Ci sarà qualcos'altro aperto?”
    Jun riflette per qualche istante.
    “Non è un posto turistico però...per me ha significato molto” ammette guardandosi i piedi imbarazzato.
    “Andiamo dove vuoi” sorride Sho prendendolo per mano e infilandosi in un provvidenziale taxi appena liberatosi.
    Jun da indicazioni e il tassista parte subito.
    La vettura parte allontanandosi dal centro ma non troppo in un quartiere di alti edifici, tutti appartamenti.
    “Dove siamo?” chiede Sho scendendo.
    “Qui...ho vissuto per due anni.” spiega Jun indicando le finestre di uno degli appartamenti.
    “Sembra un bel quartiere.”
    Jun controlla uno dei cartelli appesi vicino al palazzo.
    “Non è ancora stato affittato.” sorride tirando Sakurai dentro approfittando del momento in cui un inquilino sta uscendo.
    L'appartamento è situato all'ultimo piano.
    Jun solleva una pianta dal suo vaso che si trova sul pianerottolo estraendone una chiave.
    “Fantastico! Non l'hanno tolta.” e apre la porta.
    Sho lo segue all'interno e si guarda in giro non appena l'altro accende le luci.
    L'ambiente è piccolo ma molto confortevole, c'è tutto quello che serve.
    “Non è bella coma casa sua ma qui mi sono trovato bene.” quasi si giustifica.
    “Pensi che perché ora ho una casa enorme l'abbia sempre avuta?” ridacchia Sho “Mio padre mi ha regalato una macchina per la mia laurea. Lo ha fatto per tutti i suoi figli ma di fatto prima di trovare la mia attuale casa ce ne ho messo di tempo.”
    “Ha abitato anche lei in un piccolo appartamento?”
    “No. Peggio! Praticamente vivevo in ufficio, avevo una brandina dove molte volte dormivo. Sembravo un barbone. Tornavo a casa dei miei per lavarmi e prendere i vestiti puliti lasciando quelli sporchi.”
    Jun ride mentre apre le finestre per far entrare un po' d'aria fresca e togliere un po' l'odore di chiuso.
    “Purtroppo non posso offrirle nulla da bere.”
    “Dovevamo rubare qualche bottiglia alla festa di Fox e qualcuno di quegli stuzzichini.”
    “Ha ancora fame?” ride Jun guardando fuori.
    “Ho sempre fame lo sai.”
    “Ancora non ci credo. Non ci credevo quando sono venuto in America per la prima volta e ora sono di nuovo qui per un importante accordo che farà la storia e io ne sono testimone.”
    “Non sei testimone, sei uno dei fautori di tutto questo Matsumoto-kun.”
    “Grazie a lei Presidente.”
    Sho sorride e si avvicina anche lui alla finestra.
    “Cavoli ma è altissimo qui!” si scosta subito.
    “Ma ha resistito così bene sull'Empire State Building.”
    “Volevo fare belle figure con te!” arrossisce vistosamente “Vado a recuperare qualcosa da mangiare. Ho visto un mini market qui vicino.” detto questo sgattaiola via veloce.
    “Jun si siede sul letto ammirando il suo vecchio appartamento.
    Sho torna dopo una ventina di minuti carico di borse.
    “C'era pure un fast food! Ho comprato un po' di tutto!”
    “C'è qualcosa anche per me spero!” lo prende in giro Jun sedendosi a tavola per mangiare e chiacchierare.
    Ipotizzano quanti facoltosi americani abbiano avuto il dispiacere di essere presi in giro da Ninomiya senza dimenticare le sue follie in fatto di abbigliamento.
    “Ho male alla pancia a furia di ridere” si asciuga le lacrime Jun.
    “Speriamo non ci faccia fare brutte figure.”
    “Io sarò tranquillo solo quando Fox-san e noi avremo firmato il contratto finale.”.
    “Mamma mia quanto sei disfattista Matsumoto-kun! Andrà bene! Io sono super fiducioso!” commenta Sakurai ormai sazio.
    “Sarà...ah! Cavoli è mezzanotte passata!” esclama Jun guardando l'ora.
    “Non mi sembra che ti sia tramutato in zucca.”
    “Che sta dicendo? Torniamo in albergo.”
    “D'accordo. Ce la fai a salutare un'altra volta il tuo appartamento?”
    “Devo.” gli sorride Jun non senza un velo di malinconia negli occhi.
    Dopo una ripulita, raccolgono le borse coi souvenir e l'immondizia e chiudono di nuovo tutto scendendo.
    Mentre Jun si occupa di buttare la spazzatura, Sho recupera l'ennesimo taxi della serata così possono ritornare al Four Seasons.
    Alla reception recuperano il pass della suite e chiedono se Ninomiya è tornato.
    Rimangono stupiti nello scoprire che il Presidente della Ninomiya Technology non sia ancora tornato.
    Salgono al loro piano e, nonostante Sho vorrebbe fare ben altro invece che dormire, sa come al solito che Jun si defilerà.
    Lo guarda mentre sta abbandonando le borse di souvenir sul tavolino di fronte al divano e poi si volta verso di lui.
    Si fissano in silenzio.
    A Sho sembra di leggere qualcosa di diverso negli occhi dell'altro.
    Mi butto. O la va o la spacca.
    E' il pensiero di Sho quando riduce le distanze tra di loro e senza indugiare oltre lo afferra e lo bacia con talmente tanta foga da finire sul divano.
    “No” lo blocca Jun boccheggiando smontando l'euforia di Sho in un attimo.
    Si alza e lo guarda arrossendo.
    “Andiamo in camera?”
     
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    Tesoro grazie per questo nuovo capitolo <3 non vedo l'ora di leggere il seguito <3
     
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    Mi vergogno come una ladra!
    Dall'ultimo capitolo....è passato un anno e quasi un mese! mi sento una cacca veramente.
    Non voglio stare qui ad annoiarvi o accampare molte scuse.
    L'anno scorso è stato un anno molto tosto e pieno nel bene e nel male nella mia famiglia e per me personalmente non avevo il tempo e a volte, lo ammetto, neanche la voglia di prendere in mano la storia.
    Ma ora, complice anche la quarantena, ho sentito la voglia di riprendere a scrivere per voi, per chi segue le mie "opere" e magari trasmettono un sorriso, un'emozione di qualche tipo ma soprattutto, egoisticamente, per me, per quello che la scrittura scaturiva in me.
    Per cui rieccomi qui... con che frequenza? aaah non lo so XD
    Spero di non far passare un altro anno e spero di essere ancora capace di formulare frasi di senso compiuto!
    Basta ho fatto un pippone lungo e noioso.
    Eccovi il capitolo e.... buona lettura!

    Capitolo 16:

    Il fuoco della notte...



    Temendo di aver capito male, Sho guarda il proprio assistente confuso.
    Sempre più a disagio, soprattutto perché il Presidente non sembra aver capito le sue intenzioni, Jun lo prende per mano tirandolo verso la parte di suite dove dorme l'altro.
    Ancora stralunato, Sakurai non realizza cosa stia accadendo fino a quando il ragazzo, col viso in fiamme per la vergogna, non lo getta sull'enorme letto.
    Sospettando che Jun non stia facendo sul serio, lo attira a sé, mettendogli le mani sul sedere aspettandosi una reazione violenta di rigetto ma questa volta Jun non si ribella.
    Così vicini non lo sono mai stati.
    Sho accarezza il viso di Jun, passando il pollice sulle sue labbra.
    Quanti notti ha sognato di averlo tra le sue braccia, poter sfiorare quella bocca che lo fa impazzire.
    Infila una mano nei suoi capelli, beandosi della loro morbidezza.
    Li tira leggermente esponendo così la gola dell'altro e baciandogliela.
    Jun miagola mentre le sue mani corrono sul petto del Presidente aprendo abilmente i bottoni della camicia fino ad arrivare ad accarezzargli l'addome.
    Nel frattempo Sho,che ha lasciato andare la presa sui suoi capelli, aiuta Jun a spogliarsi baciandogli il petto una volta nudo assaporando il sapore della sua pelle.
    Entrambi con la parte superiore del corpo scoperta, i due si guardano intensamente negli occhi.
    Se Sho, titubante e con mani tremanti, ha non poche difficoltà ad slacciare la cintura dei pantaloni di Jun, quest'ultimo si libera di quella di Sho in un attimo, aprendogli anche la patta dei pantaloni.
    “Che rapidità...”
    Jun sorride e si spoglia da solo restando completamente nudo di fronte a lui.
    Sho ammira il suo corpo a bocca aperto facendo arrossire Jun.
    “Allora?” chiede impaziente.
    Sakurai scatta in piedi e si spoglia ma si incasina coi boxer nelle caviglie,
    “Porca miseria...”
    Jun ridacchia e lo aiuta a liberarsi del terribile indumento.
    Di nuovo libero di muoversi, Sho bacia Jun e lo tira a letto con sé.
    Si baciano, si accarezzano fremendo l'uno tra le braccia dell'altro.
    L'eccitazione di entrambi è alle stelle e ben visibile.
    “Presidente...” ansima Jun tra un bacio e l'altro che hanno reso le loro labbra rosse.
    “Anche in una situazione del genere mi chiami Presidente?”
    “L'abitudine...il preservativo?” chiede mentre l'altro lo fa gemere accarezzando il pene con una mano e con l'altra sul suo sedere, fa scivolare un dito in lui “O anche senza....”
    miagola l'assistente sempre più ottenebrato dal piacere.
    “Se vuoi smetto e controllo” soffia al suo orecchio Sakurai facendo per spostare la mano ma Jun lo ferma.
    “Sicuramente non resterò incinto.”
    “Non ne sarei sicuro.” ridacchia Sho infilando un altro dito nella sua apertura strappandogli gemiti indecenti.
    “P....presidente!”
    “Sho” Jun si morde le labbra e lo guarda implorante “Vuoi dirmi qualcosaaaaah” geme Sakurai quando la mano dell'altro gli accarezza l'erezione.
    “Presidente...”mugola sempre più implorante Jun “La voglio...”
    Il tono supplichevole eccita ulteriormente Sho.
    Dimentico della questione del nome, bacia Jun con passione, smette di muore la mano sul suo pene e sfila le dita da lui, lasciandolo insoddisfatto.
    Si fa spazio tra le sue gambe guardandolo intensamente, chiedendogli tacitamente il permesso per continuare.
    Per tutta risposta Jun, tiene le gambe ben aperte invitandolo a procedere.
    Lentamente Sakurai entra in lui non perdendosi neanche un'espressione del ragazzo, all'inizio di dolore.
    Nonostante la voglia di possederlo, Sho non si muove e lascia che si abitui per provare piacere entrambi.
    Aspetta i suoi tempi trattenendosi ma nel contempo bacia il mento e la mandibola di Jun e solo quando lo sente sciogliersi intorno a lui, Sho inizia a muoversi piano ma fino in fondo facendolo gemere di puro piacere.
    Neanche nei suoi sogni più spinti Sho avrebbe potuto immaginare i gemiti così sensuali di Jun e tutto ciò lo porta ad essere sempre più eccitato e smanioso.
    Ora che il ragazzo è completamente a suo agio e risponde allo stesso desiderio di Sho, quest'ultimo prende a spingere con più vigore mentre l'altro ormai non capisce più niente, ormai sulla soglia dell'orgasmo.
    “Presidente” mugola Jun ormai al limite serrando i muscoli intorno a Sho e tenendosi alle lenzuola.
    Sakurai affonda con forza ancora un paio di volte poi appoggia la fronte a quella dell'altro e insieme raggiungono l'apice, fondendosi insieme.
    Entrambi senza fiato, i due rimangono uniti ancora qualche istante poi Sho si sfila delicatamente da Jun facendolo nuovamente gemere.
    “Non vale però. Se fai così mi fai subito tornare voglia.” lo rimprovera bonariamente.
    “Allora approfittiamone no?”
    “Non dovremmo parlare?”
    “Davvero Presidente?” gli chiede Jun sollevando un sopracciglio per poi spingerlo con la schiena sul materasso mettendosi a cavalcioni su di lui “Vuole ancora parlare?”
    “Meglio rimandare a un altro momento” e si avventa sulle sue labbra.

    * * *

    La suite è immersa nel più totale silenzio dopo una lunga notte di passione tra i due giovani uomini.
    I raggi del sole penetrano dalle finestre illuminando il grande letto dove i due amanti stanno ancora dormendo profondamente, l'uno accanto all'altro.
    Sho, a pancia in giù con il sedere al vento mentre Jun, mano appoggiata su una delle due chiappe e il lenzuolo che a malapena copre i suoi genitali.
    La tranquillità viene interrotta dal trillo del telefono sul comodino accanto.
    I due sobbalzano confusi.
    “Cosa...diamine...” biascica Sho infilando la testa sotto al cuscino.
    Jun, ancora ad occhi chiusi, si sporge per prendere la cornetta del telefono e rispondere.
    “Sì?”
    << Mister Matsumoto? Sono Evans il concierge e...>>
    << Molla il telefono pinguino americano>> si sente all'altro capo della linea in giapponese e dal tono inconfondibile << Voi due! Cosa diamine state facendo?!>>
    Ninomiya urla talmente forte che Jun deve allontanare la cornetta dall'orecchio per non restare sordo e Sho si sveglia completamente.
    “Ma cosa vuole?”
    << Cosa voglio? Dobbiamo andare alla Bradley o lo avete dimenticato?>>
    “Certo che non lo abbiamo dimenticato” afferma Jun “E' presto.”
    << Presto?! Eravamo d'accordo di trovarci qui nella hall alle 8 per non trovare troppo traffico per strada! Sono le 08:45!>>
    “COSA?!” strillano in sincrono Jun e Sho sbiancando guardando l'ora segnata sull'orologio appeso al muro.
    “Ma le sveglie...”
    << Non so cosa stiate facendo ma vi do dieci minuti per scendere. Ho fatto avvisare Fox che siamo in ritardo perché Sakurai ha avuto la diarrea>>
    “Non potevi trovare una scusa meno imbarazzante?” pigola Sho.
    << MUOVETEVI!>> urla ancora Ninomiya chiudendo poi la comunicazione.
    Presidente e assistente si guardano ripercorrendo nella mente l'intera nottata appena trascorsa insieme.
    “Dovremmo parlare...” attacca Sho.
    “Sì credo di sì...” conviene Jun “Ma non ora Presidente. Siamo dannatamente in ritardo!”
    Sho annuisce e si alza dal letto cercando i boxer.
    Jun lo scruta per qualche istante prima di alzarsi anche lui e raccattare i propri indumenti sparsi in giro.
    Il più velocemente possibile, si sistemano e si vestono raggiungendo un indemoniato Ninomiya che scalpita nella hall con accanto il fidato Yamada.
    “Voi due...” digrigna i denti il ragazzo capendo subito che tra i due qualcosa dev'essere successo “Andiamo.” taglia corto, per quanto vorrebbe sapere tutto, ora non c'è tempo anche se i segni sul collo di entrambi non lascia molto dubbio sulla questione.
    Salgono sulle macchine e partono alla volta della Bradley.
    Jun e Sho, nella loro, non riescono quasi a parlare o a guardarsi, soprattutto Jun sfugge lo sguardo insistente di Sho.
    Non appena arrivano alla compagnia americana, le ragazze all'ingresso li accompagnano ai piani alti e li fanno accomodare nella sala riunioni dove si erano incontrati il giorno prima.
    “Fox-san è molto arrabbiato?” chiede Jun a una delle due con cui aveva molta confidenza quando lavorava lì.
    “Lo sai che odia i ritardatari...”
    “Lo so bene...” sospira Jun pensando di aver compromesso l'intero affare per una svista.
    Si sta maledicendo interiormente quando nella stanza entra la segretaria personale di Fox.
    “Mister Matsumoto può seguirmi nell'ufficio di Mister Fox?”
    “Certo.”
    Ora è letteralmente terrorizzato.
    Un incontro faccia a faccia con Cameron Fox.
    “Andrà tutto bene!” gli sorride Sho per infondergli coraggio.
    Jun annuisce e poi segue la donna.
    Prende un profondo respiro prima di varcare la soglia dell'ufficio del Presidente americano.
    “Fox-san la prego di scusarci! Ci sono stati degli imprevisti e...” esordisce tutto d'un fiato una volta dentro.
    “Matsumoto calma calma! Respira!” lo tranquillizza l'uomo ridendo “E' vero che non amo i ritardatari ma oggi lo siamo un po' tutti! Anche io non sono arrivato poi così tanto presto. La festa di ieri sera si è protratta fino a tardi, molto tardi. C'era così tanta gente...mi è spiaciuto non poter star molto con voi ma spero che vi siate comunque divertiti.”
    “Molto grazie.” afferma Jun anche se in realtà, lui e Sho e non sono rimasti così tanto alla festa “Come...come mai ha voluto vedermi da solo?”
    “Vai subito al sodo eh? Accomodati.” gli indica le poltrone.
    Jun si siede restando comunque teso come una corda di violino.
    “Allora. Ho valutato a fondo la proposta che mi avete fatto.”
    “Non volete firmare con noi?”
    “Non ho mai detto questo. Al contrario, firmeremo.”
    “Ma...”
    “Non c'è un ma. Non lo definirei un vero ma” Jun lo guarda non capendo dove voglia arrivare “Ora mi spiego meglio. Ti ho osservato ieri durante la presentazione. Che eri bravo già lo sapevo ma lo sei diventato ancora di più in questo periodo in cui non ci siamo visti. Sakurai è stato davvero astuto ad assegnarti il ruolo di assistente personale. Però secondo me, con le tue capacità, potresti arrivare ancora più in alto.”
    “Non la seguo.”
    “Noi vogliamo firmare con voi ma tu sei troppo bravo. Meriti di meglio che restare confinato in Giappone a fare l'assistente a Sakurai e io voglio riaverti qui con noi alla Bradley. Ti eri già distinto, sapevo che dovevamo trattenerti qui e offrirti un lavoro concreto ma l'esperienza che hai fatto nel tuo paese non ha fatto altro che migliorarti. Per cui ora sono io a farti una proposta: lascia la Sakurai Corporations e torna qui da noi. Abbiamo in mente di espanderci come sai, aprire delle filiali in altre città americane e in altre fuori dalla nazione più avanti. Vorrei che tu fossi uno dei miei direttori. Sto giusto lavorando per la prossima apertura della filiale a Boston ma è difficile per me essere in due posti allo stesso tempo. La stima che ho per te è infinita, mi fido molto.” conclude Fox con un sorriso.
    Jun, inebetito, non riesce a spicciare neanche una parola.
    Tutto poteva aspettarsi ma non di certo una proposta di lavoro da Fox!
    “Io...”
    “Non dirmi che non te lo aspettavi” ridacchia l'uomo “Hai talento da vendere.”
    “Sinceramente non me lo aspettavo.”
    “Se mi permetti... sei un po' sprecato accanto a Sakurai.”
    “In che senso?”
    “Come assistente a che potrai aspirare Matsumoto? Sa che potresti perfino portargli via la poltrona da sotto il sedere con le tue abilità e cosa fa? Ti relega ad una posizione di subordinazione, come suo assistente sarai sempre con lui, dietro a lui di un passo, come una moglie fedele e silenziosa. Astutamente ha usato la tua permanenza qui da noi e la mia stima nei tuoi confronti per avere quest'opportunità con noi.
    E' lampante che c'è molto del tuo talento nella proposta e questo mi ha fatto capire che un elemento come te deve assolutamente essere dei miei.”
    “Non mi sembra di essere un semplice assistente” si mette sulla difensiva Jun.
    “Non sei lo schiavetto di Sakurai come l'altro lo è di quel presidente ragazzino ok. Ma sei sprecato credimi. Qui alla Bradley potresti brillare sul serio, non saresti l'assistente di nessuno, saresti tu il capo. Anche se il Presidente sono io, tu come mio Direttore avrai molto potere e non credo che mi darai motivo di controllarti. Potrai avere tutte le segretarie che vuoi... o segretari maschi se la cosa ti aggrada...” Jun arrossisce cogliendo l'allusione di Fox.
    “Non...”
    “Non prendiamoci in giro. Sakurai ha un debole per te, forse anche ricambiato ma questi non sono affari miei. Ma, professionalmente, ti limita tenendoti al suo fianco. Io posso offrirti di più.”
    “Quello che succede o non succede tra il Presidente e me è solo affare nostro...” puntualizza Jun piccato sorprendendosi dell'impeto di rabbia che le parole dell'uomo hanno scaturito in lui “La ringrazio per la generosa offerta ma non posso decidere ora. Devo rifletterci.”
    “A causa dei sentimenti che provi per il tuo Presidente?”
    Sentimenti?
    Non lo sa proprio se ci sono dei sentimenti visto che non si è ancora concesso il lusso di fare un approfondito esame di coscienza.
    Però Fox ha toccato il punto dolente, l'insicurezza di Jun riguardo la sua posizione all'interno della compagnia Sakurai.
    Sa di essere molto capace ma sa anche quanto Sho sia stato influenzato dal suo interesse per lui tanto da volerlo come assistente personale e non come direttore di uno dei suoi reparti ad esempio.
    La proposta dell'americano è davvero allettante e sicuramente gli unici fini che ha l'uomo, sono di tipo economico. Non ci sono interessi di diverso tipo.
    “La tua risposta?” incalza Fox.
    “Vuole una risposta ora? Non possiamo pensare prima al nostro accordo?”
    “No. La tua decisione è di vitale importanza. Se tu accetti la mia proposta di lavoro firmerò l'accordo altrimenti...no.”
    “Mi sta ricattando?” domanda Jun arrabbiato.
    “Non è un ricatto Matsumoto. Sto soltanto facendo affari. Se vieni a lavorare per me la Sakurai perderà l'elemento più valido di tutta la compagnia, secondo solo al suo Presidente. Mi sono informato per bene su entrambe le compagnie. Sakurai e Ninomiya sono eccellenti uomini di affari, nonostante sul primo ho avuto qualche dubbio vedendo come sta fisso a guardarti. Ma tornando a noi se accetti la mia proposta, non solo gestirai la filiale a Boston ma potrai occuparti direttamente della collaborazione con la Sakurai e la Ninomiya, potremo anche valutare l'idea di un'apertura in Giappone e potresti dirigerla tu stesso. D'altra parte...” l'uomo fa una pausa per guardare Jun dritto negli occhi “Sapere che resti a lavorare che resti a lavorare come semplice assistente solo per un interesse, forse passeggero, sminuendo le tue enormi potenzialità, sarebbe davvero deludente. La mia stima per te crollerebbe molto e non firmerei.” conclude.
    E' un ultimatum e Jun lo sa bene però sa anche quanto sia importante per Sho, per Ninomiya, per tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto e anche per sé stesso.
    “Ti lascio ancora qualche minuto per pensarci e intanto raggiungo i tuoi compagni. Là mi dirai cos'hai deciso.” Si alza dalla poltrona e si dirige alla porta aprendola per poi fermarsi sulla soglia e voltarsi a guardarlo “Matsumoto, fai la scelta giusta, la scelta giusta per te, per tutti.” detto questo esce dalla stanza lasciando solo il ragazzo con mille pensieri.

    Durante l'assenza di Jun, la tensione di Ninomiya è arrivata alle stelle e a farne le spese, senza neanche dirlo, è il povero Yamada che si è già preso una sacco di insulti.
    Sho si domanda come mai Fox abbia convocato solo Jun nel proprio ufficio e perché ci stiano mettendo così tanto a tornare.
    Ha pura che il contratto possa saltare a causa del mostruoso ritardo ma non rinnega assolutamente tutto quello che di bello è successo tra Jun e lui quella notte.
    Jun lo voleva, eccome se lo voleva!
    Ha buone sensazioni per l'accordo e dopo aver firmato potranno finalmente parlare di loro.
    Le cose possono solo andare bene e se Fox non volesse più firmare... beh ci perde lui!
    Tutto contento per l'imminente futuro, quasi non si accorge che l'americano entra nella sala riunioni e si accomoda tra i suoi collaboratori salutando i giapponesi.
    Dopo una decina di minuti, ecco fare la sua comparsa Jun, con gli occhi bassi.
    Che Fox gli abbia anticipato che l'accordo è saltato?
    Quando finalmente il ragazzo trova il coraggio di alzare lo sguardo, evita accuratamente di guardare nella direzione di Sakurai, lasciandolo interdetto.
    Jun guarda Fox e annuisce.
    L'uomo sorride, si alza e si affianca a Jun.
    “E' con estremo piacere che vi annuncio che abbiamo deciso di firmare l'accordo con i nostri amici giapponesi.” dichiara creando entusiasmo nel gruppo nipponico mentre la segretaria compare con i fogli per le firme ufficiali “Non abbiamo cambiato nulla nella vostra offerta, era praticamente perfetta. Ho solo aggiunto un dettaglio di mia iniziativa.”
    Ninomiya è esaltatissimo e anche Sho è felice ma lo sarebbe ancora di più se Jun sembrasse contento della buona riuscita dell'accordo e non un condannato al patibolo.
    C'è qualcosa che non quadra.
    “La nostra collaborazione” continua Fox mettendo una mano sulla spalla di Jun “E' siglata. I rapporti tra la Bradley e le vostre compagnie sarà gestita direttamente da Matsumoto che sarà presto uno di noi e gestirà la filiale a Boston.”
    Tutti lo guardano non capendo, anche Ninomiya pensa che la traduzione che gli stanno riportando sia errata.
    “Che significa questo?” domanda Sakurai cercando di trattenere l'ansia che lo sta assalendo.
    “Significa che ho fatto una proposta di lavoro a Matsumoto e lui ha accettato.” sorride l'uomo “Lascerà la Sakurai e lavorerà per me.”
     
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    Mannaggia a te...e adesso? Sho gli metterà il muso come minimo e ci vorrà un'altra eternità per andare d'accordo di nuovo...mannaggia Jun
     
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    Ovviamente nel momento stesso in cui riescono a quagliare, qualcosa li divide. Fox è la Mao americana 😂 però diciamo che il punto di vista di Jun un po’ lo capisco... che succederà adesso?🥺

    Shin tesoro torna a scrivere che da queste parti sei mancata assai ❤️❤️❤️
     
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