Contatto [Completa]

romantica - ohmiya - verde

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    Salve a tutte! Ebbene sì, ho scritto un'ohmiya! Devo dire che chiacchierare con akane mi ha fatto venire voglia di provare a scrivere qualcosa su questo pairing. Voleva essere una one shot . Ma a questo punto prevedo che sarà composta da almeno 3 capitoli, perché sta venendo fuori una cosa un po' più lunga. La sto ancora scrivendo , ma ho deciso di postare quello che ho scritto finora, per spronarmi a proseguire! XD

    Spero che vi piaccia!!!

    CAPITOLO 1

    Una persona normale nel vedere un tizio intento ad esplorare le proprie cavità nasali proverebbe repulsione. Una persona normale, nel vedere un tizio con le dita nel naso guardare con aria annoiata i propri compagni impegnati ad allenarsi duramente, proverebbe fastidio. Ma Kazunari non si considerava una persona normale. Era un ragazzino solitario. Uno che non amava molto essere al centro dell'attenzione, forse per via del bullismo che aveva subito a scuola; lui era uno che non avrebbe mai deciso da solo di inviare la propria iscrizione alla Johnny's, ma che si era lasciato convincere a tentare dietro la promessa di una paghetta. E quindi eccolo lì, circondato da altri ragazzini , impegnato ad imparare a fare la "star". Non aveva ancora capito se gli piacesse stare lì, ma aveva comunque deciso che "da grande" avrebbe lasciato l'agenzia, quindi cercava di divertirsi ed imparare il più possibile. Aveva fatto amicizia con poche persone. Uno dei suoi amici era un ragazzino di Chiba un po' più grande di lui, Aiba Masaki, con cui prendeva il treno per tornare a casa dopo le lezioni. Poi c'erano Matsumoto kun e Ikuta kun, loro quattro lavoravano spesso insieme. Rispettava i suoi senpai e gli insegnanti, ma perché pensava di doverlo fare, non perchè lo sentisse davvero... Però quel tizio lo incuriosiva. Da quando era entrato in Agenzia era la prima volta che lo vedeva. Pareva molto più grande di lui, sembrava persino più grande di Takizawa-kun. Takizawa viveva già da solo e ai loro occhi era già un adulto, eppure il tizio con le dita nel naso lo superava. Ninomiya non poté fare a meno di fissarlo ma quello, anziché smettere, continuò imperterrito, guardandolo dritto negli occhi. Dava l'idea che lo stesse silenziosamente sfidando. La cosa durò almeno 30 secondi e alla fine fu Nino a cedere e ad abbassare lo sguardo. Doveva sapere chi fosse quello strano tipo!
    " Scusa, ma quello chi è? Un nuovo assistente?"
    " Scherzi?! Non lo conosci? Quello è Ohno senpai!!! È una leggenda tra noi !! Anche se non sei qui da molto ne avrai sentito parlare no?!"
    "Quindi è lui!". Kazunari aveva sentito parlare molte volte di Ohno Satoshi, ovvio. Pareva un tipo formidabile. Si diceva che non avesse alcun timore dei suoi superiori, e questo agli occhi dei ragazzini della JE era una cosa straordinaria. Ma soprattutto era un ragazzo davvero pieno di talento. Ballava e cantava benissimo, dicevano.
    Ohno, richiamato d uno degli insegnanti, finalmente si alzò e si unì agli altri. E Kazu capì che la leggenda era reale. Nonostante l'aria assonnata e un po' scocciata, quel ragazzo riuscì a fare alla perfezione la coreografia che gli altri stavano ripetendo ormai da ore con molto sforzo e poco successo. I suoi movimenti erano eleganti, fluidi, sembrava volare e Kazunari guardandolo non potè fare a meno di pensare che fosse sensuale, benchè non avesse ancora ben chiaro il significato di quella parola.
    Terminata la coreografia il più grande tornò a sedersi sulla panca. Anche mentre camminava sembrava muoversi con leggerezza, a Nino ricordava un gatto. Con quell'aria sonnacchiosa e quelle movenze eleganti. E come un gatto sembrava possedere la stessa indipendenza. Per la prima volta in vita sua Nino sentiva il desiderio di conoscere meglio una persona a lui sconosciuta. Quel senpai lo incuriosiva.

    Nelle settimane successive ebbe altre occasioni di incontrare Ohno e di vederlo in azione. L'impressione che aveva avuto quella prima volta si era rafforzata. Ne invidiava la facilità con cui riusciva ad imparare anche i passi più complicati. Ne invidiava la voce, Kazu non era certo stonato ma non era ancora in grado di cantare come avrebbe voluto. Ohno invece cantava benissimo. Ma la cosa che gli piaceva di più era il fatto che, nonostante l'ammirazione e, spesso, l'invidia di molti tra kouhai e senpai, quel ragazzo non se la tirava assolutamente. Sembrava fregarsene di tutto e tutti. Un po' come Nino, sembrava essere capitato lì per caso e, come lui, sembrava prenderla come una cosa temporanea.

    "Senpai! Senpai!" . Kazu voleva avvicinarsi a quel ragazzo , quindi dopo un paio di settimane di osservazione aveva deciso che l'unico modo fosse chiedergli un aiuto su alcuni passi un po' complicati. Anche Masaki pensava fosse una buona idea! In fondo spesso erano proprio gli insegnanti a consigliare ai più piccoli di mettersi dietro a lui per osservarlo, no?
    Ma il suo piano pareva destinato al fallimento poiché il senpai sembrava sordo ai suoi richiami.

    "Ohno senpai! Scusami!" gli stava praticamente correndo dietro adesso. Di botto il più grande si era fermato e si era girato guardandolo con curiosità.
    "Senpai volevo chiederti se potevi aiutarmi con la nuova coreografia, c'è un passo che non riesco a fare. Per favore!"
    L'altro lo guardava ed aveva l'aria di non capire di cosa stesse parlando quello scricciolo inchinato di fronte a lui.

    "Non farlo" - la voce di Ohno era calma, gentile ma, sembrava infastidito e, stavolta, anziché guardarlo negli occhi, teneva lo sguardo basso.

    "Scusa senpai! Non volevo disturbarti, mi dispiace!"
    Per un ragazzino chiuso come lui quell'azione aveva già richiesto una buona dose di coraggio. Kazu si stava maledicendo mentalmente . "Ma che mi è preso?! Perchè ho dato retta ad Aiba? Chissà che avrà pensato? Adesso mi odierà per tutto il tempo che resterò in Agenzia!" . Pentitosi della sua faccia tosta, si era già voltato, pronto a scappare quando l'altro lo fermò trattenendolo per un braccio.

    Il calore di quella mano...Kazu non ne capiva la ragione ma quel semplice contatto gli aveva dato una sensazione strana, curiosa. Si fermò e si voltò verso il suo senpai cercando di guardarli dritto negli occhi, come la prima volta che l'aveva visto.
    Ohno, continuava a tenerlo per un braccio, e proseguì:
    " Ti prego, non chiamarmi senpai e non inchinarti, non è necessario. Davvero." Aveva i capelli che gli ricadevano sulla fronte ed aveva un viso strano, delicato come quello di una ragazza ma allo stesso tempo molto mascolino.
    Lo guardava con fare incerto, e stavolta era lui a non riuscire a guardare il più piccolo negli occhi mentre continuava a parlare: " Tu piuttosto, come ti chiami? Sei nuovo?"
    " Ah! È vero! Che maleducato!! Sono Ninomiya Kazunari, ho 13 anni e sono entrato in agenzia pochi mesi fa, Ohno san!" E via con un altro inchino.
    Il più grande sorrise a vedere quel ragazzino così agitato a causa sua. Ohno non era molto più grande ma a quell'età anche 3 anni fanno differenza, inoltre era in agenzia da un po' quindi si poteva considerare un veterano. Aveva incontrato molti lì dentro che lo ricoprivano di complimenti. Ma a lui non interessava. Non era falsa modestia. Come tutti si sentiva gratificato dall'essere lodato e spesso non riusciva a nascondere quel sorrisino soddisfatto che gli affiorava sul viso quando riceveva apprezzamenti per il suo lavoro, ma non sarebbe certo morto se avessero smesso di fargliene. Eppure, chissà perché , la richiesta di quel ragazzino, lo aveva fatto sussultare.
    " Ninomiya kun.... D'accordo... Ti aiuterò. Ma non sono un bravo insegnante sai? Sei sicuro di aver chiesto alla persona giusta?"
    Kazunari guardava il ragazzo di fronte a lui, aveva sentito la sua risposta, aveva capito che lo avrebbe aiutato e ne era felicissimo, non ricordava da quanto tempo non si sentiva così, ma non capiva il perché di quel nodo allo stomaco e del perché, sotto tutta quella felicità, in fondo in fondo, sentiva una strana eccitazione mista a paura.
     
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    Te l'ho già detto e lo ripeto.
    Mi piace.
    Mi piace inventare e leggere di un periodo di cui conosciamo molto, molto poco.
    Ognuno può immaginare quello che desidera e fantasticarci sopra.
    Aspetto il seguito... Scrivi, scrivi.
     
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    Brava Hikki!
    Mi piace e non vedo l'ora di leggere il seguito...certo che il loro primo incontro fa davvero ridere!
    Scrivi presto!
     
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    Grazie ragazze!!! :pici:
     
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    ave maria in piena disgrazia

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    Nello scrivere ff e/o commentarle sono sempre stata piuttosto "arrugginita"...avrei voglia di scrivere un milione di cose, ma non trovo mai le parole per quanto mi sforzi, uff >_<
    Quindi ti dico solo: continuala, perché mi piace tantissimo *__* adoro le fic che trattano di quel periodo così lontano...e come dice Akane, è bellissimo immaginare come si sono conosciuti, come è iniziato il loro legame...aww. *_*
     
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    Grazie imi! Ci provo! :)
     
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    Eccomi con il secondo capitolo ragazze! Ho capito che ad ogni nuovo capitolo la fine si allontana! Ho delle idee ma devo capire come svilupparle e come metterle giù. :)
    Al contrario delle altre volte ho riletto questo capitolo solo una volta, quindi VI PREGO! ditemi se ho fatto errori madornali o se non si capisce qualcosa! :)

    SECONDO CAPITOLO

    Ohno riprese a parlare e lo distolse dai suoi pensieri.
    "Purtroppo però ora non posso. Oggi finivo presto e ho già promesso a mia madre di accompagnarla a fare shopping, anche se non mi va per niente..." - un momento di silenzio e poi proseguì -"Ninomiya-kun..." - di nuovo silenzio- ecco... Se ti va potremmo scambiarci l'indirizzo email, così sarà più facile metterci d'accordo su quando vederci. Va bene?".
    Nino si sentiva onorato. Non solo uno dei senpai più ammirati tra i Juniors si era detto disponibile ad aiutarlo, ma gli stava dando un modo per tenersi in contatto con lui!!
    " Va bene! Benissimo senpai!... Ah! No! Scusa! Volevo dire Ohno-kun!" - era talmente agitato che la sua voce risultava ancora più squillante del solito.
    Tirò fuori il suo "nuovo" cellulare di seconda o terza mano, si scambiarono i numeri e gli indirizzi e poi si salutarono.
    Raggiante si avviò verso la palestra dove lo aspettava il suo amico Masaki.
    "Nino-kun! Allora? Sei riuscito a chiedere a Ohno senpai di aiutarti?"
    "Sì!! Pensa, mi ha persino chiesto di non chiamarlo senpai! Ma dato che oggi non poteva ci siamo scambiati i numeri di telefono e gli indirizzi email per...Aaaaaah!"
    Per poco ad Aiba non andò di traverso il tè che stava bevendo.
    "Ma si può sapere che ti è preso Nino-kun?!"
    "Ma scusa, come faccio?! Lui non mi chiamerà, ovvio. Ma non posso nemmeno io! Che faccio? Se poi lo disturbo? Però se non lo chiamo non sembrerò un ingrato? in fondo lui ha accettato di aiutarmi senza problemi! Aaaah, che faccio?!"
    "Nino , calmati! Ma perché ti agiti così tanto? Scusa eh, ma se ha accettato di darti i suoi contatti vuol dire che non devi preoccuparti di disturbarlo!! Anche se non ti conosce , si capisce guardandoti che sei una persona molto discreta, quindi io non mi farei tanti problemi. mica lo devi chiamare!! gli mandi una mail e gli chiedi educatamente quando potete vedervi. Facile no?"
    Davvero quell'Aiba era un ragazzo sorprendente. Sembrava che per lui potesse risolversi sempre tutto facilmente. Ma ripensando allo scambio di battute che c'era stato con il senpai, si ricordò che l'idea di scambiarsi i numeri non era stata sua ma di Ohno. Sollevato,seguì i suoi compagni al centro della stanza ed iniziò ad imparare la nuova coreografia.


    Un paio di giorni dopo decise che gli avrebbe scritto. All'inizio aveva chiesto un consiglio anche ad Aiba.
    E il suo consiglio fu: "Potresti scrivergli così: <ciao Oh-chan! Quando ci vediamo per quelle lezioni?! Non vedo l'ora di vederti all'opera! Ninomi>".
    "Ma sei scemo!?!?! Aiba-chan io ti voglio bene e sono contento che tu sia mio amico, ma certe volte ti prenderei a schiaffi!.... Oh, va bene, dai non fare quella faccia! Ci penserò su ok? ma ora fammi il favore di levarti quell'aria da cane bastonato dalla faccia!"
    Il più grande gli sorrise :" Mmh...non so...sono rimasto ferito dalle tue parole.... Credo che potrò perdonarti solo se... Mi offri il ramen che fanno al ristorante che c'è sulla strada della stazione!!!"
    "Ricattatore!!!! "

    Durante lo spuntino che gli era stato "generosamente " offerto, Aiba gli diede un consiglio.
    "Ti dico quello che penso?Ohno-kun sarà pure un genio, ma è pur sempre un ragazzo poco più grande di noi. Secondo me devi dimenticare che stai per scrivere al "leggendario" senpai. Che ne sai? magari tra qualche anno anche noi potremmo diventare leggendari qui dentro, ma non credo che questo potrebbe mai cambiare chi siamo, secondo me lui è molto più tranquillo di quello che credi. Quindi scrivigli quello che ti senti, fai conto che tu stia scrivendo a... me! Però evita di dargli dell'idiota!"
    Nino sorrise: " Sai, a volte ho proprio l'impressione che tu non sia affatto un idiota ! E adesso mangia, ricattatore!!"

    Ad ogni modo alla fine, decise che avrebbe seguito il suggerimento di Aiba e di non spaccarsi la testa su questo messaggio.

    [da: Ninomiya-kun
    A: Ohno-kun
    Ogg: aiuto!
    Ohno-kun, buongiorno! Fa freddo in questi giorni eh?
    Sono Ninomiya Kazunari, ti ricordi di me? Ti avevo chiesto un aiuto per alcuni passi di una coreografia qualche giorno fa. Questa settimana le mie lezioni finiscono sempre alle 7 di sera. Se vuoi, quando puoi, mi faresti sapere quando potremmo vederci? Se ti va ancora.
    Grazie!!!
    P. S. Sono quello nuovo!!!]

    Nino aveva scritto queste poche frasi di getto, senza controllare se filassero o meno. Davvero non capiva bene nemmeno lui il motivo di tanta agitazione. Incontrava e lavorava con altri i senpai ogni , ma non capiva perché l'idea di avere a che fare con Ohno gli desse quella strana sensazione, come se il suo corpo fosse costantemente percorso da una scarica elettrica.
    Spedita quella mail entrò in classe.

    Durante la ricreazione controllò il cellulare e, grande fu la sua sorpresa nello scoprire che Ohno gli aveva già risposto!

    [da : Ohno Satoshi
    a: Ninomiya Kazunari
    Ogg: re: Aiuto!
    Ciao "quello nuovo". Ti ho detto che ti aiuterò e non ho cambiato idea in questi 2 giorni. Ci vediamo alla caffetteria della JE alle 7. A stasera!]

    Beh, si ricordava di lui . Anzi... Per caso lo aveva anche preso in giro?! Kazunari rientrò in classe e iniziò a calcolare quanto mancasse alle 7. Ore, minuti e secondi...

    Puntuale alle 7 Ninomiya si presentò alla caffetteria ma, del senpai non c'era traccia. Aspettò 10,20,30 minuti. Alla fine decise di chiamarlo. Se ne era forse dimenticato? Aveva cambiato idea? Doveva saperlo! Fattosi coraggio compose il numero ed attese. Dopo numerosi squilli sentì la voce assonnata di Ohno rispondere: " mh?.. Pronto?..."
    "Senpai scusa, sono io, Ninomiya. Ecco, sono le 7.30, ti stavo aspettando... Ehm... Hai cambiato idea?"
    Dall'altra parte sentiva solo silenzio poi...:"aaaaah!!! Nino-kun!!! Scusa! Scusa!!! Avevo deciso di aspettare l'ora dell'appuntamento nello spogliatoio ma... Mi sono addormentato!!! Scusa tantissimo! È un mio difetto, riesco ad addormentarmi ovunque!!!"
    Kazu era incredulo. Scoppiò a ridere.
    "Ah!ah! Oh-chan allora anche tu hai le tue debolezze!!!"
    "Oh-chan?..."
    "Ah, no scusa, non volevo! Mi è scappato!"
    "No, no . Va bene, i miei amici mi chiamano tutti così. Quindi puoi farlo anche tu, Nino. Senti, ci riproviamo domani? E giuro che stavolta ci sarò!"

    Nino raccontò tutto l'accaduto a Masaki. Primo: Ohno non era infallibile, aveva dei difetti come tutti loro e questo lo tranquillizava. Secondo: il famoso Ohno gli aveva detto che erano amici e non si era arrabbiato con lui quando lo aveva chiamato Oh-chan, anzi gli aveva dato il permesso di farlo.
    "Sai Aiba-chan? Penso che tu avessi ragione, lo stavo idolatrando, mentre è un ragazzo come noi, anzi...penso che sia anche un po' strano...Comunque stasera mi aiuterà con quei passi".
    "Nino, avrei più bisogno io di una mano con i passi di te, ma per stavolta passo! ".
    "Guarda che non ti ha invitato nessuno, scemo!"
    Nino adorava Masaki, ma non glielo avrebbe mai detto. Amava anche l'intera famiglia Aiba. Ogni volta che rimaneva a cena e poi a dormire da loro,si sentiva anche lui parte di quella famiglia unita, rumorosa e piena di calore. Ma il suo amico non doveva saperlo.

    FInalmente giunsero le 7 e trovò Ohno ad attenderlo.
    "Ciao! Stavolta sono puntuale, hai visto? Ho chiesto a Suzuki-kun di svegliarmi! Andiamo?" e così dicendo gli mise una mano sulla spalla.
    Di nuovo quella sensazione incredibile e curiosa. Davvero Kazu non ne capiva la ragione, ma sentiva che avrebbe voluto che quel semplice contatto potesse durare per sempre.


    Edited by hikki74 - 18/6/2013, 17:49
     
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    Oh che bello! Un nuovo capitoletto!
    Nino sembra così insicuro!
    Ho sempre immaginato che i loro primi scambi comunicativi fossero stati molto diversi. Ho sempre pensato che Nino si fosse "imposto" in qualche modo, ma forse è perchè lo vedo sempre imporsi adesso.
    Più volte Ohno ha raccontato che Nino gli ha dato l'impressione di uno che conosceva da una vita pur non avendolo mai visto. Magari si sono trovati in sintonia fin da subito...
    E Nino... rassegnati! Lo vedrai addormentarsi taaaaaaaaaaaaante volte in futuro.
     
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    Io me lo sono immaginato un po' più insicuro. In fondo aveva 13 anni, viveva circondato da donne, aveva subito il bullismo a scuola. Me lo sono immaginato come un ragazzino che sta cercando di aprirsi agli altri, e ci sta riuscendo! :)
     
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    Eccomi qui con un nuovo capitolo! Mi piace molto scrivere di questi due. Non conosco molto il mondo "pre-Arashi", quindi do libero sfogo alla fantasia! Spero vi piaccia! E' breve ma sto già lavorando al capitolo nuovo.

    TERZO CAPITOLO

    La lezione iniziò.
    Ohno aveva detto di non essere un bravo insegnante. Ma si sbagliava. Era paziente, meticoloso e riusciva a fargli capire le cose con semplicità.
    Nino temeva che potesse intuire che chiedergli aiuto fosse stata solo una scusa per avvicinarlo. Kazu infatti era piuttosto bravo e aveva il pregio di memorizzare facilmente i passi. A dirla tutta, quello che avrebbe avuto bisogno di lezioni supplementari era Aiba, che ballava meglio di lui , è vero, ma era una frana nel ricordare le sequenze.
    Dopo circa un'ora si fermarono.
    "Beh, Ninomiya-kun , mi spiace dirlo ma credo che la mia carriera di insegnante con te termini qui. Sei già bravo!!!"
    "Davvero? Grazie Ohno-kun. Avevo paura di essere negato..."
    "Scherzi? Hai un buon senso del ritmo e sei molto flessibile! Hai fatto la rovesciata senza batter ciglio! Pensa che c'è un ragazzo poco più piccolo di me che non ne è proprio capace!" E si mise a ridere. Nino si sentì avvampare a quei complimenti e soprattutto nell'ascoltare quella risata, ma sperò che l'altro non lo notasse.
    " Sì, lo so. Sakurai kun vero? Aiba-chan lo ha detto anche a me e a Matsumoto-kun. Non riusciva a crederci, ne avrà parlato per mezz'ora! Ma lui parla sempre tanto!" e solo ricordare quel casinista del suo amico lo fece sorridere. Un sorriso pieno di tenerezza, che non sfuggì al più grande.
    "Chi è Aiba...chan?" - una nota di delusione nella voce.
    "Ah! Dovresti conoscerlo! È praticamente il mio migliore amico qui dentro! Prendiamo la stessa linea per tornare a casa. Abbiamo davvero legato tanto! È un casinista incredibile! Sembra che per lui ci sia sempre il sole!! Mi farebbe davvero piacere se lo conoscessi Oh-chan!!"
    Tutta l'ansia e il nervosismo che nei giorni precedenti lo avevano travolto erano scomparsi. Kazu si sentiva a suo agio con Ohno Satoshi. Si sentiva bene. Si sentiva a casa.
    "Perché? - di nuovo il più grande interruppe i suoi pensieri-
    "<perché?> Cosa?"
    "Perché vorresti che io conoscessi il tuo migliore amico, Nino -kun?"
    " Perché non è che abbia così tanti amici nella vita. Qui ho incontrato Aiba-chan, un paio di altre persone e... te. Siamo amici no? Quindi è giusto che i miei amici si conoscano tra loro!!"
    Ohno Satoshi gli sorrise, un sorriso bellissimo e pieno di calore.
    " Giusto! Sarò felice di conoscere questo Aiba...chan"
    "Ok! Allora la prossima volta che ci vediamo vi presenterò! Adesso devo correre a casa! Ho ancora i compiti da finire!!"

    Passarono giorni, settimane e poi mesi ma Nino non ebbe mai l'occasione di presentare Aiba al suo nuovo amico, non in modo ufficiale.

    I loro impegni aumentavano di giorno in giorno e non ebbero più modo di passare del tempo da soli. Continuavano ad incontrarsi in palestra, dove Ohno continuava a brillare, ma ormai anche Nino e i suoi compagni avevano iniziato a farsi notare e a lavorare con maggiore intensità.

    Nonostante tutto però, capitava che si sentissero al telefono. Molte volte era lo stesso Ohno a chiamarlo o a scrivergli. Non si dicevano molto, parlavano del più e del meno, ma per entrambi era diventata una cosa naturale. Ed entrambi si sentivano bene dopo quelle brevi conversazioni.

    Nino aveva scoperto che i genitori di Satoshi gli avevano permesso di interrompere gli studi per potersi concentrare meglio su quello che stava facendo alla JE . "Tanto non è che andassi così bene a scuola" - gli aveva detto un giorno con noncuranza.
    Aveva scoperto che amava disegnare, che abitava a Mitaka, "vicino al museo Ghibli"*, che a 18 anni aveva intenzione di lasciare l'agenzia per imparare a fare il fornaio. Dall'altra parte Satoshi aveva scoperto che Nino era fissato con i videogiochi, era pigro, i suoi genitori erano dei cuochi, ma avevano divorziato e che quindi lui non amava parlare molto della sua famiglia, specialmente del padre.

    Quando gli aveva detto di abitare vicino al Museo Ghibli , Kazu era impazzito. "Oh-chan , non sai quante volte ho chiesto di visitarlo da piccolo, ma i miei non mi ci hanno mai portato! Ero fissato con Totoro e pensavo che sarebbe stato fantastico se mi avessero comprato il suo zaino proprio lì al museo! Che scemo eh?"

    Senza accorgersene i due ragazzi stavano imparando a conoscersi e a capirsi.Avevano ormai stabilito un contatto e nessuno dei due desiderava che venisse interrotto.


    * Non so se Ohno abitasse davvero vicino al Ghibli Museum, ma se penso a Mitaka io penso a quel posto, quindi mi sono presa questa libertà.
     
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    Voglio il resto u.u
    lo pretendo u.u
    xDDD minacce a parte
    mi piace tantissimo
    continuala per favore *_*
    me li immagino ohno con i denti ancora storti e ninuzzo piccino *-*
     
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    E finalmente ho scritto anche l'ultimo capitolo di questa ff. Mi sono divertita a raccontare di un periodo di cui conosciamo poco ( e di cui so poco io in generale), immaginarli in quel periodo è facile ma anche difficile. Mi sono fissata con l'idea di dover seguire al meglio la cronologia esatta di alcuni eventi, ma spesso poi vado a mano libera! Avevo alcune idee, anche se le migliori mi vengono sempre di notte o in momenti in cui non posso buttare giù nemmeno un appunto.:) Alla fine è venuto fuori questo.Spero che questa conclusione vi piaccia!

    Capitolo 4


    "...e quindi tra un paio di giorni avrete i copioni .In seguito vi sarà comunicato quando venire per le prove, i costumi ecc. D'accordo ragazzi? Ricordate: Vi è stata offerta una grande opportunità. "Stand by me" è uno spettacolo teatrale molto importante. Ci saranno tante persone che verranno a vedervi e che avranno già letto il libro o visto il film , quindi dovrete fare del vostro meglio. Ci siamo capiti?".
    I 4 ragazzi guardavano Johnny-san con occhi spalancati e pieni di paura. Il Presidente in persona li aveva convocati per comunicargli che loro quattro, Nino, Aiba, Matsumoto e Toma, erano stati scelti come protagonisti per uno spettacolo che sarebbe stato rappresentato a teatro di lì a qualche mese. Sì, qualche volta avevano recitato nei mini-drama degli show televisivi della JE, ma in teatro!? dal vivo!? davanti ad un pubblico pagante!?! Puro terrore, ecco quello che stavano provando in quel momento.

    Dopo averne discusso molto tra loro e aver consolato Masaki e Jun, che erano scoppiati a piangere non appena Kitagawa li aveva lasciati, Kazu decise di chiamare Ohno e comunicargli la notizia, non sapeva ancora se considerarla buona o cattiva, ma proprio in quel momento il suo cellulare squillò.
    "Che telepatia Oh-chan!!! Stavo per chiamarti! Ci sono novità!"
    Dall'altra parte sentiva solo il respiro del senpai. Non era strano che parlasse poco, ma era anche un tipo curioso, e con lui chiacchierava più che con gli altri... "Oh-chan? Che succede? Qualcosa non va?". Il più grande si riscosse e rispose:
    "Anche io ho delle novità. Prima le tue però!"
    "Ok! Reggiti forte! Io, Aiba, Jun e Toma siamo stati scelti come protagonisti di un nuovo spettacolo teatrale! "Stand by me". Pare che ne abbiano persino fatto un film a Hollywood! Non è incredibile?! Ce l'ha comunicato il Presidente in persona. E ora noi stiamo morendo di paura! E... Ohno-kun? Hai capito quello che ho detto? Dovrai venire a vederci!!"
    Satoshi sospirò e, finalmente, gli rispose: " Sono davvero felice per te Nino-kun. Sono sicuro che tu e i tuoi amici ve la caverete". A Nino però quelle parole sembravano vuote, prive di sentimento. C'era qualcosa di strano. Certo Ohno Satoshi ERA strano, ma nei suoi confronti aveva sempre mostrato un sincero interesse, doveva esserci qualcosa sotto.
    "Oh-chan? È successo qualcosa? Quali sono le tue novità?"
    "Ecco Nino, anche io ho ricevuto l'offerta per uno spettacolo teatrale..." Di nuovo silenzio. "Ma è fantastico!!! Però perché non mi sembri felice?"
    " Hai sentito parlare del Johnny's Fantasy KYO TO KYO?"
    "Certo! È uno spettacolo che la JE ha in cartellone a.....Kyoto?..." Ohno aveva di nuovo smesso di parlare. Nino ascoltò quel silenzio, le loro telefonate erano spesso così, ma stavolta era diverso. Continuò:"Sei stato scelto a far parte dello spettacolo? Che ruolo avrai? E quanto starai via? Un paio di settimane? Spero che riuscirai a vedermi a teatro!!! ". Una strana inquietudine si era impossessata di lui. Aveva paura , ma non era la paura provata all'annuncio del suo debutto teatrale. Quella era un'emozione causata dall'eccitazione e dall'adrenalina che ogni nuova avventura provoca. La paura di esplorare territori sconosciuti. Quello che provava ora era diverso. Era spaventato e non sapeva perché. Aveva l'impressione che presto avrebbe perso qualcosa di importante. Aveva paura di quello che gli avrebbe detto Satoshi e parlare gli sembrava la cosa migliore da fare. Voleva riempire quel silenzio,non voleva ascoltare quella voce che gli ripeteva: "Lo perderai."
    E quindi continuava a fargli domande: "Dormirete in albergo? Chi altri è stato scelto? Insomma vuoi rispondermi Oh-chan? Hai perso la voce per caso? O ti sei addormentato?!". Sperò che il tono scherzoso con cui aveva parlato non lasciasse trasparire nulla di quello che si stava scatenando nel suo cuore .
    Finalmente il più grande si decise a rispondere : " Non ho perso la voce, ma c'è questo piccoletto al telefono che non fa altro che parlare e non volevo interromperlo." E scoppiò a ridere.
    "Piccoletto a chi? Guarda che io sono nell'età dello sviluppo! Vedrai tra qualche anno. Ti avrò superato da un pezzo e non sarò più così gracilino! comunque non mi sembravi granché intenzionato a parlare... E poi hai chiamato tu!!"
    "Se quel piccoletto la piantasse di blaterare... Dicevo... Sono stato scelto per Kyo to Kyo. Sarò il protagonista!".
    "Oh-chan ma è fantastico!!! Protagonista? Dovrai ballare e cantare oltre che recitare vero?"
    " Sì e ho una paura tremenda. Mia madre dice che è una grande opportunità per dimostrare quello che so fare e quel che ho imparato qui dentro"
    "E tu che dici? Perché continui a non sembrarmi particolarmente contento..."
    " Il fatto è che... Ecco dovrò restare a Kyoto per quasi 1 anno, e se lo spettacolo va bene potrei rimanere lì anche di più. Avremo 2 spettacoli al giorno, credo che difficilmente riuscirò a tornare a Tokyo finché avrò lo spettacolo. So già che mi mancherà molto la mia famiglia..."

    Quelle parole arrivarono a Kazunari come un'eco lontana. Nella sua testa stava urlando "No! No! No! Non andare!" ma sapeva di non avere nessun diritto di chiederlo. In fondo si conoscevano da poco. Era stato lui a decidere che erano amici. Se ci rifletteva su, si rendeva conto che il più grande aveva accettato questo loro rapporto quasi con rassegnazione. Amici. I suoi amici erano Aiba, Jun... Persone con cui ormai divideva le sue giornate, con cui mangiava, rideva, piangeva, litigava. Persino quel Koki, con cui discuteva sempre perché gli fregava i videogiochi poteva essere definito suo amico. Lui e Ohno cosa condividevano? Su cosa si basava quest'amicizia? Non c'era nulla. Dopo quella sera, non avevano più avuto l'occasione di parlarsi di persona. Si incontravano in palestra, capitava che lavorassero insieme e in quelle occasioni si salutavano , ma niente di più. Certo si sentivano al telefono, ma Satoshi non gli aveva mai proposto di andare a pranzo insieme ne' Kazu glielo aveva chiesto. In modo confuso, capiva che i sentimenti che provava per il più grande erano diversi da quelli che sentiva per gli altri. E temeva che , se si fossero trovati di nuovo faccia a faccia, Ohno avrebbe potuto intuire questa suo turbamento.Non voleva rischiare di perdere quel poco che avevano. Ma anche se non sapeva, o non voleva, dare un nome a quei sentimenti confusi, una cosa l'aveva ben chiara. Non voleva perderlo. Eppure eccolo lì, quel ragazzo gli aveva appena detto che sarebbe andato via per 1 anno, forse di più. E alla fine lo avrebbe abbandonato, proprio come suo padre...
    "Nino?" - la voce all'altro capo del telefono lo riscosse dai pensieri in cui si era perso.
    "Beh? Piccoletto, hai perso la voce? Non dovresti dirmi qualcosa del tipo ' Senpai, sei bravissimo e bellissimo! Avrai sicuramente tanto successo! E la tua famiglia sarà orgogliosa di te! E anche io..."
    "Senpai sei bravissimo e bellissimo -lo interruppe - Sono davvero orgoglioso di te. Avrai sicuramente successo e magari resterai a Kyoto per molti anni e io potrò dire <<avete presente Ohno Satoshi, il grande artista? Io una volta l'ho conosciuto!>>" . Nino disse tutto questo in fretta, la voce rotta dal pianto.
    Voleva essere forte, ma non era facile.
    "Nino?" Ma il più piccolo aveva smesso di parlare e stava disperatamente cercando di ricacciare indietro quelle maledette lacrime ostinate.
    Non ottenendo alcuna risposta, Satoshi proseguì.
    "A quanto pare stavolta è il piccoletto ad aver perso la voce. D'accordo. Parlerò io. Ascoltami. Se pure dovessi avere successo non è detto che dovrò restare a Kyoto per sempre. Se così fosse chiamerei direttamente Kitagawa e gli chiederei di tornare. Io ho bisogno della mia famiglia. Ho bisogno di sapere che , se voglio, posso tornare a casa in meno di 1 ora e mangiare il curry di mia madre. Inoltre qui a Tokyo ho la mia vita e i miei amici...."
    Pausa.
    " ehi, piccoletto, noi siamo amici no? Me lo hai detto tu stesso. Te ne sei dimenticato, forse? Perché allora, tra qualche anno, dovresti dire a qualcuno di avermi conosciuto?! Tra qualche anno io potrei essere diventato un fornaio mentre tu potresti essere una superstar. Ma anche così io vorrei poter dire 'lo vedi Ninomiya san? Siamo amici da molti anni.' Perché dai per scontato che 1 o 2 anni possano cambiare la nostra amicizia? Io non sono così superficiale Kazu!". Ohno era davvero arrabbiato, ma Nino non riuscì a rispondere nulla. Anche dopo aver chiuso la telefonata continuò a piangere in silenzio.

    Nei giorni seguenti nessuno dei due cercò di contattare l'altro.

    Una settimana dopo Nino e gli altri si trovavano in palestra. In attesa del loro turno osservavano i loro senpai provare una coreografia. C'erano tutti, meno uno. Ohno non si era più presentato in palestra dopo la loro discussione. Si diceva che lui e altri ragazzi avessero iniziato un allenamento speciale da un' altra parte. Kazu non sapeva se questo fosse vero. Certo non pensava che quell'assenza dipendesse da quello che si erano detti. Però era in pensiero. Se invece di un allenamento speciale Ohno fosse stato male?
    Venne distratto dalla risata di Aiba.
    "Ah!ah! Oddio Nino ma guarda Sakurai-kun! Ancora non riesce a fare la rovesciata! E guarda come è rigido! Ah!ah! Certo però dovrebbe smettere di saltare gli allenamenti. È mancato per 2 giorni questa settimana!". Nino sospirò. Ultimamente uno dei divertimenti del suo compagno era prendere in giro quel ragazzo. Non era peggio di altri e si impegnava molto, ma ormai Aiba l'aveva preso di mira e ogni volta che lo vedeva scoppiava a ridere. Nino temeva che prima o poi quello se ne sarebbe accorto e allora sarebbero stati guai. Nemmeno Jun riusciva a fare la rovesciata ma di lui Aiba non rideva, anzi lo consolava continuamente , affermando che non fosse poi un gran problema.
    "Masaki, se hai finito di deridere Sakurai, vorrei chiederti un consiglio."
    L 'altro, improvvisamente fattosi serio,lo guardò e annuendo disse: " Riguarda Ohno-kun? È successo qualcosa, vero?". Come al solito quel ragazzo, apparentemente distratto e sciocco, aveva capito tutto. Si conoscevano da poco eppure riusciva a leggerlo come un libro aperto.
    "Ecco, non ci sentiamo da una settimana. Il che non è strano. Però... Abbiamo avuto una piccola discussione l'ultima volta e da allora non l'ho nemmeno più visto qui in agenzia. Sono preoccupato ".
    "Beh, ho sentito dire che è stato scelto come protagonista per uno spettacolo a Kyoto, ma tu lo saprai già, probabilmente starà provando da qualche parte. Però se avete avuto una discussione non sarebbe meglio che provassi a chiamarlo? Tieni alla vostra amicizia no? Non sarebbe bello se riusciste a far pace prima della sua partenza per Kyoto?" . Nino aprì la bocca pronto ad obiettare qualcosa ma Aiba lo bloccò.
    " Piantala! So già quello che stai per dire: 'Come faccio a chiamarlo? Abbiamo discusso. E se lui non volesse far pace con me?'. E io ti dico, chiamalo, parlagli, chiedigli scusa, spiegagli come stanno le cose. Se poi non volesse più avere a che fare con te, almeno ti metterai l'anima in pace perché non sarai rimasto a guardare!".
    Il più piccolo rimase in silenzio, riflettendo sulle parole del suo amico.
    "Hai ragione, credo che farò un tentativo. Sai, Masaki? Sono davvero felice di averti incontrato." L'altro gli sorrise. "Anche io Nino-chan. Ah! Vieni a pranzo da me in settimana? Mia madre dice che non ti vede da troppo tempo!"

    Quella sera Nino mandò una mail ad Ohno.

    [Da: Ninomiya Kazunari
    A: Ohno Satoshi

    Ogg: Come stai?

    Ohno-kun ciao! Come stai? Si dice che voi destinati a Kyo To Kyo stiate seguendo un allenamento speciale. Mi fa ridere questa cosa! Ti immagino come un personaggio di "Saint Seya"! Comunque spero che la tua assenza dipenda da questo e non da altro.

    Nino.]

    Non sperava di ricevere una risposta e invece pochi minuti dopo il suo telefono prese a squillare.
    Ohno lo stava chiamando! Forse voleva dirgli di lasciarlo in pace? Rispose.

    "Pronto, Ohno-kun? Ciao, come stai? Ti ho appena scritto una mail. Che..."
    "Ti prego Nino, piantala! Stai zitto per favore" .
    Gli aveva appena urlato di stare zitto?
    "Ascoltami, non ti ho chiamato per sentirti blaterare al telefono. Stammi a sentire. Parto tra qualche giorno. Ti va di vederci domani? Sono stufo di parlare al telefono"

    Si diedero appuntamento per il giorno dopo e si salutarono.

    Kazu non riusciva a crederci. Il suo cuore batteva all'impazzata. Di solito la voce di Ohno gli dava una sensazione di pace e tranquillità, come una coperta calda che lo avvolgesse facendolo sentire al sicuro.Stavolta invece si sentiva come se un fulmine lo avesse colpito. Aveva sentito una scarica elettrica attraversarlo, la stessa che l'aveva colpito quando Ohno lo aveva trattenuto toccandogli il braccio, tanto tempo fa, "troppo tempo fa".
    Avrebbe voluto non reagire così, avrebbe voluto non farsi illusioni, ma non riusciva a smettere di sorridere e si lasciò cullare da quella sensazione di felicità.Il giorno dopo, a scuola, fu ripreso dai professori perché continuava a guardare fuori dalla finestra e a sognare ad occhi aperti. Nel pomeriggio fu ripreso dagli insegnati dell' Agenzia perché era distratto e continuava a sbagliare. Si era confidato solo con Aiba il quale, anche se non riusciva a capire il perché di tanta eccitazione, era genuinamente felice per il suo amico. Salutò Masaki e si incamminò verso il luogo dell'appuntamento.

    Pensava di essere in anticipo ma trovò Ohno ad attenderlo, tra le braccia stringeva un pacco con un enorme fiocco.

    "Nino-kun, ciao. E' da molto che non ci vediamo. Come stai?"
    "Ohno-kun, ciao. Sto bene, tu?"
    "Che dici smettiamo di essere formali e andiamo a mangiare? Sono affamato! Dai entriamo!"

    Il ragazzo gli aveva dato appuntamento davanti al McDonalds di Shibuya. Nino si domandò se per caso non si fosse ricordato di quella volta in cui gli aveva detto che gli hamburger erano il suo cibo preferito, ma era improbabile. Poi però Ohno gli disse:" Offro io. Gli hamburger sono il tuo cibo preferito, se non ricordo male. Ma tra gli hamburger qual è il tuo preferito?".
    Se lo ricordava! Incredibile!
    "Cheeseburger"
    "Perfetto!Vatti a sedere".

    Per qualche minuto nessuno dei due parlò, limitandosi a mangiare. Poi il più grande ruppe il silenzio.
    "Come vanno le prove per il tuo spettacolo?"
    "Abbiamo appena cominciato. Sai, ci hanno dato anche un nome, M.A.I.N, sono le iniziali dei nostri nomi. E indovina? Recitare mi piace! Mi piace anche vedere il lavoro del regista... Da grande potrei andare in America e studiare regia...tu invece? Questi allenamenti speciali?"
    "Togliti quel sorrisetto ironico dalle labbra , piccoletto!! Stiamo solo affrontando un allenamento un po' più intenso! Non ci hanno trascinati su un'isola al largo del Giappone per massacrarci! Si può sapere cos'era quella storia dei "Saint Seya"?!"
    Scoppiarono entrambi a ridere ed il pranzo proseguì in maniera più rilassata.
    Kazu era incuriosito dal pacco con quel ridicolo fiocco blu, troppo grande rispetto alla scatola che avvolgeva. Decise di chiedere al più grande cosa fosse.
    "Oh chan scusa, ma... Quello cos'è? Devi andare ad una festa di compleanno dopo?"
    L'altro lo guardo e sorrise. "Finalmente me lo hai chiesto! Ce ne hai messo di tempo! Ecco....è un coso...un..ehm...un regalo..."
    " Lo vedo da me che è un regalo, non sono mica scemo! Ma sono curioso. Che c'è dentro?"
    Satoshi non disse nulla, si girò per prendere quel pacco e lo porse a Nino che lo fissava come se l'altro gli stesse porgendo una bomba pronta ad esplodere. "È per me?", l'altro si limitò ad annuire, continuando a fissarlo con occhi imploranti, occhi che gli stavano dicendo: " sbrigati ad aprire quel regalo e smettila di farmi domande!!".
    Il più piccolo capì ed aprì il pacco. Se l'idea di ricevere un regalo da parte di Ohno Satoshi lo aveva lasciato senza parole, vedere di cosa si trattava lo emzionò fino alle lacrime.
    " Totoro... Oh-chan... È lo zaino di Totoro*?!". Nino piangeva e rideva. Ohno si grattava il naso, in evidente imbarazzo e non osava guardarlo.
    "Ma come?... Perché?"
    "Ecco, mi sono ricordato di quando mi hai raccontato che quando eri piccolo avresti voluto andare al museo Ghibli con i tuoi genitori, e comprare lì questo zaino. So che adesso sei grande per una cosa del genere ma... Volevo farti un regalo prima di..." - fece una lunga pausa, prese un lungo sospiro, poi riprese a parlare- "Ci ho pensato... Anche se andrò a Kyoto e farò delle nuove esperienze, anche se starò lontano... Io... Kazu, io tornerò! Non sono tuo padre! Non ti abbandonerò mai. Tengo a te e alla nostra strana amicizia. In fondo è perché siamo entrambi strani che riusciamo a capirci così bene no? Devi giurarmi che anche se staremo lontani continuerai a chiamarmi e a scrivermi, perché io lo farò "

    Kazu guardò il ragazzo che era seduto di fronte a lui. Non disse nulla. Gli sorrise e basta. E si chiese cosa avesse fatto di buono nella sua vita precedente per aver meritato di incontrare una persona così.


    Hawaii, 15 settembre 1999

    " mdjkfdid...pronto?"
    "SVEGLIAAAAA!!!! Oh chan dove diavolo sei?! Abbiamo la conferenza stampa per il nostro debutto!!! Tra 20 minuti!!!! Lavati, vestiti, cerca di darti un'aria sveglia e raggiungici! Siamo tutti nella hall!!!"

    Tokyo 2013

    "Nino, è pronto... Nino?".
    Satoshi si avvicinò al ragazzo che, immerso nei suoi pensieri, osservava il paesaggio notturno dalla finestra del suo appartamento.
    Lo abbracciò e appoggiandosi col mento sulla spalla del più piccolo gli sussurò: "Kazu, la cena è pronta. A cosa stai pensando?"
    Nino sorrise, si voltò e, abbaracciandolo a sua volta gli disse: "Sai, oggi io e Aibashi abbiamo registrato la Share House e c'era Mao chan. Ha raccontato una cosa di cui non mi ricordavo più..."
    Satoshi lo guardò pieno di curiosità, lo baciò e poi tornò a guardarlo invitandolo a proseguire.
    "Quando giravamo "Yamada Taro Monogatari" con Sho, una sera andammo in un ristorante con alcune persone del cast e della troupe. Quella volta trovammo anche Jun, Mao chan e altri del cast di "Hanadan". Quella sera avevo lo zaino di Totoro...quello che mi regalasti tu, ti ricordi?... Insomma Mao chan ha raccontato di quanto fosse rimasta stupita che un ragazzo di 24 anni se ne andasse in giro con uno zaino simile..."
    "Quello zaino! Certo che lo ricordo. Un regalo idiota vero? E tu all'epoca ce l'avevi ancora?!"
    Kazu non gli rispose, ma proseguì. "Mi ero dimenticato di quello zaino. Però stasera mentre aspettavo che l'uomo più lento del mondo mi preparasse la cena...."
    "Ohi! Bella gratitudine! Ho fatto la spesa, sono venuto fino a qui a cucinare perché il signorino non esce di casa e tu mi accusi di essere lento?!" Ma Satoshi sapeva bene che l'altro si stava solo divertendo a stuzzicarlo.
    "Dicevo... Ho ripensato a quei giorni. Non i soliti aneddoti che raccontiamo in tv. Ho ripensato alle mie emozioni di allora. Sai? Credo di essermi innamorato di te in quei giorni. La prima volta che mi hai sfiorato...in quel momento ho desiderato che tu potessi tenere per sempre la mia mano, che quel contatto tra noi non potesse mai interrompersi. E poi... Ti ricordi quando mi regalasti quello zaino? Dicesti che non mi avresti mai abbandonato. E hai mantenuto la parola."
    Si sciolse dal loro abbraccio ed entrò nel stanza che aveva adibito a studio di registrazione. Dopo una ventina di minuti tornò in salotto. Lo zaino di Totoro in mano.
    "Ce l'hai ancora?!" - Satoshi non riusciva a credere ai suoi occhi. Quello stupido regalo... Ancora ricordava l'imbarazzo provato il giorno in cui gliel'aveva dato. Eppure...
    " Satoshi... È il primo regalo che tu mi abbia mai fatto. Per me ha significato tanto. Non sapevo di amarti, non lo capivo, penso. Però questo regalo è stato con me per tutti questi anni, molte volte l'ho portato con me sul set, mi rassicurava sapere..."
    Si bloccò. Satoshi era davanti a lui, con gli occhi lucidi. "Kazu... ti amo. Forse ti amo anche io da allora, non lo so. Non me lo sono mai chiesto. Ma so che ti amo ogni giorno che di più"

    Rimasero in silenzio, stretti in un abbraccio, persi ad ascoltare il battito dei loro cuori.
    .
    .
    .
    "Nino?"
    "Dimmi"
    "Non osare raccontare agli altri che mi sono commosso perché hai ancora quello zaino. E adesso andiamo a cena, ok? Ti ho preparato degli ottimi hamburger..."

    * questa storia dello zaino me la sono inventata ma, in una puntata di HnA Share House, Inoue Mao raccontò proprio 'episodio di cui parla Nino.
     
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    il finale perfetto!! *_*
    teneri loro
    grazie hikki <3
     
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    Che bello!
    Finalmente ho finito di leggerla e mi sento molto serena...
    Non so... mi ha trasmesso un forte senso di serenità.
    Io non ho idea di come sia stata l'amicizia fra ohno e nino dei primissimi tempi, ma sicuramente Nino si è affezionato subito a Ohno e spesso mi sono ritrovata a pensare che, evidentemente, un motivo per questo affetto ci fosse.
    Mi hai fatto venire voglia di concludere quella famosa storia di cui sai... in fondo non c'entra niente con questa ma, anche quella, parte da molto lontano.
    Grazie hikki per aver condiviso con noi questa tenerezza.

    PS: Ma povero Sho! Finisce sempre per essere preso in giro in un modo o nell'altro! Gerbillo del mio cuore...
     
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    :wub: :wub: Mi fa davvero piacere che ti sia piaciuta! Addirittura serenità, wow! Beh questo è davvero un bel complimento!

    Il gerbillo è sempre nei nostri cuor e non nego di aver pensato ad una sakuraiba mentre scrivevo del povero Sho preso in giro da un suo kouhai! XD
     
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